giovedì 6 ottobre 2022

SERGIO. Racconti. Una bella famiglia

 



Sono circa le 9 e scendo in garage a prendere Bettina. Affiancato a lei c'è il gigante. Nessuna perdita di olio. Ormai sono tranquillo su questo problema. Carico lo zaino e parto. 
Nella giornata supero il passo Cereda, il passo Duran e il passo Giau. Bello il passo Giau.
La solita quantità  di motociclisti. Tanto entusiasmo in me.
Arrivo a Cortina d'Ampezzo e ho la possibilità di dormire in due posti nella stessa lunga via Faloria.
Il primo, un bed and breakfast  con pochi posti letto, è completo. Mi rimane il secondo, in cima alla via ai piedi del monte Faloria.
E' una casa per ferie che accoglie  singoli, coppie , famiglie, gruppi organizzati e gruppi per esercizi spirituali, gestita  dalle suore orsoline missionarie del Sacro Cuore.
L'edificio è imponente su cinque piani e questo mi fa sperare che ci sia un posto libero.
Infatti la suora alla reception mi conferma che ci sono ancora stanze libere e mi comunica il prezzo di mezza pensione.
Mi reco nella stanza assegnatami per la solita doccia e la solita telefonata a Rosaria.
La casa è distante dal centro di Cortina ed allora decido di rimanere e inizio  a visitarla recandomi nella cappelletta dove alle 18 si celebrerà la messa. Entro e noto subito l'altare e dietro di esso una vetrata con vista sulle montagne che circondano il paese.
Girovago per l'enorme edificio ed arrivano le 18. Assisto alla santa messa insieme a una donna anziana e a tre suore, di cui una suona la chitarra ed un'altra (molto giovane) smanetta con lo smartphone di nascosto.
Finita la funzione discorro un po' con l'anziano prete e chiedo di fotografare l'insolito altare. Permesso accordato. 
Ormai è arrivata l'ora di cena. Mi reco nella sala, già parzialmente occupata, e mi siedo al tavolo assegnatomi. Pian piano entra altra gente. Si vede un gruppo di giovani e degli operai bresciani che lavorano in trasferta e sono qui alloggiati . Ad un tavolo vicino al mio c'è una famiglia composta  da marito e moglie e quattro bambini.
Inizia la cena e i giovani genitori sono indaffarati con i piccoli.
Tra una portata e l'altra scambio qualche parola con loro.
Quando sono in giro, mi piace colloquiare con le persone che non conosco. Sono curioso ed anch'io non lesino notizie sulla mia vita. E' coinvolgente.
Così apprendo che la bella famigliola è di Padova. Il marito Leopoldo è un elettricista e la moglie Francesca un'insegnante d'arte in maternità. Stanno facendo qualche giorno di vacanza.
Anch'io parlo della mia famiglia e del sogno nel cassetto che sto realizzando. Li vedo molto interessati e ci scambiamo il numero di whatsapp. Parlo anche del mio blog e chiedo loro di poter postare la foto della famiglia. Non hanno problemi. Anzi il giorno dopo dal parco giochi di Misurina mi mandano un altra foto. Ci lasciamo promettendoci di tenerci in comunicazione.
Salgo in camera. Prima di addormentarmi penso alla mia famiglia, a Rosaria che mi vuole un bene dell'anima e che è gelosa ancora adesso dopo più di cinquant'anni che ci conosciamo, ai miei due splendidi figli, a Marzia, la mia adorabile nuora, a Lucrezia, Matilde, Ginevra, le mie nipoti, per le quali darei la vita. Sono commosso e mi vengono le lacrime agli occhi. Domani è un altro giorno e mi aspettano cinque passi e, spero, altri incontri.
















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