FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.
SOLO IL GIORNO DOPO
Per l'ennesima volta si assiste ad un'esplosione di commenti, tutti contro chi doveva provvedere e non ha provveduto.
Mi riferisco alla drammatica alluvione che ha colpito le Marche causando anche vittime.
E' giusto alzare la voce. Sarebbe preoccupante se di fronte a questi eventi tutto passasse sotto silenzio. Ma è riduttivo e altrettanto preoccupante che lo si faccia sempre e solo dopo in una forma così decisa.
Mi sembra, però, che questa sia, purtroppo, la nostra mentalità di sempre: preoccuparci del presente senza investire sul futuro.
Sembra che quello che conta più di tutto, se non addirittura in modo esclusivo, sia il "qui" e "ora", l'utile immediato.
Per dirlo con la cultura popolare "è meglio un uovo oggi che la gallina domani. O, se si preferisce una citazione più classica, "Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto sia, di domani non c'è certezza, (Trionfo di Bacco e Arianna di Lorenzo de Medici).
Non è solo la cultura della politica che invece di fare fognature efficienti che non si vedono, preferisce asfaltare le strade che balzano più all'occhio e creano più consensi, ma è una cultura generale che mi sembra tocchi un po' tutti e a tutti i livelli...anche noi preti, o almeno il sottoscritto.
E' più gratificante costruire "sopra" piuttosto che "sotto". E' più gratificante organizzare feste ed eventi pubblici che coinvolgono più persone possibili che non curare incontri personali che si consumano nel segreto del confessionale o della direzione spirituale.
Mi sembra che neanche la pratica della Fede si tolga da questa logica.
Gesù ha detto: "se il tuo occhio si scandalizza cavalo. E' meglio per te entrare con un solo occhio nel Regno di DIO, che avere due occhi ed essere gettato nella geenna" (Mt. 18,8-9).
Ma a chi sta a cuore di investire sul futuro di vita eterna? Nella cultura di oggi consacrata all'immediato, la prospettiva della Vita eterna si fa sempre meno attraente.
A pensarci bene, però, forse in questo caso non si tratta di un male che viene per nuocere.
Potrebbe essere una base per impostare una Vita di Fede impegnata a valorizzare il presente perché il Regno di DIO raggiunge la sua pienezza nel futuro, ma richiede di essere costruito già oggi, e non semplicemen te in vista del premio (Paradiso), ma in vista della gloria di Dio e della qualificazione della vita dell'Uomo, perché "la gloria di DIO è l'Uomo vivente " (Gv. 13) e perché il futuro è denso di presente.
In questa ottica, forse, si può rileggere anche tutta "la polemica del giorno dopo" se sollecitata una risposta nel presente e nell'immediato come premessa per una qualificazione del futuro.
don Camillo
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.