FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.
PERCHE' NON HO VOTATO
Adesso che posso parlare e non posso essere tacciato di propaganda elettorale dico: sono contento che il referendum di domenica scorsa sia stato affossato per mancanza del "quorum" (20,8% di votanti).
E non mi si venga a parlare di astensionismo o di poca sensibilità politica degli italiani.
Ci sarà stato pure chi non è andato a votare per una mancanza di senso civico e per una comodità, ma l'altissima percentuale di persone che non sono andate alle urne è una chiara risposta politica a chi ha proposto i referendum e a tutto il Parlamento.
Io non sono andato a votare non perché non avevo voglia o avevo altro da fare. Non sono andato per scelta. La motivazione è semplice.
Abbiamo un Parlamento dove ci sono i nostri rappresentanti che abbiamo scelto e sono certamente più addentro ai problemi che ci vengono sottoposti.
A loro compete di legiferare dal momento che per questo sono pagati... e abbastanza lautamente a quanto pare.
Per di più il referendum è semplicemente abrogativo.
Siamo chiamati solo a dire "SI" o "NO" ai quesiti preposti.
Poi spetta comunque al Parlamento le eventuali nuove leggi che non vengono più riproposte alla nostra approvazione.
Tra l'altro si tratta di quesiti su disposizioni che sono più di competenza dei tecnici o degli addetti ai lavori che non ai cittadini comuni che, davanti a quelle domande, ammesso che le capiscono tutti, possono reagire più di pancia che per competenza.
Non si può ogni 3 per 2 proporre Referendum che consegnano all'elettore un plico di schede che, per numero di pagine, sembrano più ad un vocabolario.
Si vuol continuare per il futuro su questa linea del Referendum "ad ogni piè sospinto" perché qualcuno pensa che questa sia la vera democrazia? Va Bene!
Però le spese se le accollino i parlamentari dal momento che dimostrano di non essere in grado di svolgere il lavoro per il quale sono stipendiati.
La scarsa affluenza ai seggi parla chiaro ai nostri politici: siamo stanchi di essere usati per manovre di partito o di schieramento in cerca di visibilità a spese nostre.
Parlamentari, fate il vostro lavoro e fatelo con serietà e lasciate che il popolo vi giudichi a fine legislatura: questo è lo stile della democrazia.
don Camillo