Oggi sono sedici anni che mio padre è morto. Il giorno stesso della sua morte o il giorno successivo ho scritto questa poesia.
ARRIVEDERCI
Ci hai lasciati.
La testa reclinata sul cuscino
del tuo letto d'ospedale.
Ho cercato di ricomporti
i capelli scomposti.
Gli occhi chiusi,
il respiro affannoso.
Non volevo lasciarti,
quel pomeriggio di Pasqua.
Mi sono affacciato alcune volte alla finestra
per ritornare poi al tuo capezzale.
Ero solo.
Ti ho guardato per l'ultima volta
e sono tornato a casa.
Quella sera ci telefonarono
che stavi morendo.
Accorremmo,
ma giungemmo che il tuo cammino era finito.
Carissimo papà,
arrivederci.
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