FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.
CI PENSERA' IL VENTO
Ognuno di noi è custode, spesso inconsapevole di una bellezza originale e preziosa.
E' come una forte pressione interiore che crea la vita per risalire e uscire allo scoperto, e a volte, faticando a trovarla, esplode.
E' bello pensare che ognuno, chi per riflessione, chi per esplosione, possa manifestare questo suo tesoro.
E' vero che non sempre e non tutti sanno individuarlo e valorizzarlo subito, ma è pur vero che la bellezza ha dentro di sé una capacità di affascinare e di affermarsi prima e dopo.
E' un po' come il fiore di cicoria: nessuno pensa a trapiantarlo e a coltivarlo.
E' troppo umile, sembra troppo scontato. Ci sono altri fiori, altri ortaggi, altri frutti più appariscenti e appetibili ad impegnare l'appetito umano.
Quello che non viene fatto dal contadino, viene fatto dal Vento.
E i campi, in primavera, si rivestono di giallo come per incanto, creando con il verde dell'erba e l'azzurro del cielo un vero capolavoro.
Quella bellezza che ognuno porta dentro di sé e lo qualifica, se viene comunicata, contribuisce a creare quell'incanto che rende bella la vita e provoca reazioni capaci di creare altro incanto, altre emozioni, altri capolavori.
Tutto quello che di buono e di bello si fa e si dice, se non è raccolto e rilanciato dall'uomo, viene raccolto dallo Spirito, e sarà lo Spirito a dargli risonanza, poiché "Non vi è nulla di nascosto che non sarà svelato, nè di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto, ciò che avrete detto nel buio sarà udito in piena luce; ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunciato sui tetti" (Lc.12,1-3)
Gesù lo dice riferendosi al "lievito dei farisei" che è l'ipocrisia, per invitare, perciò, i suoi discepoli a vivere una vita trasparente (purezza di cuore).
Naturalmente questo vale anche per il bene che si fa senza pubblicità e per la bellezza che si coltiva senza luci di ribalta.
don Camillo
CI PENSERA' IL VENTO
Penso ai campi d'erba verde in pieno Aprile
rallegrati da un bel giallo di cicoria:
è la Terra che con garbo e far gentile
riconosce che nel Sole è la sua Storia.
Questo tempo vorrei tanto fosse eterno,
che restasse testimone di bellezza
in questa mite Primavera e pur d'inverno,
vero artista questo che sa infondere l'ebrezza.
So che presto questo incanto sfiorirà,
e i campi resteranno incolori:
il viandante frettoloso passerà
ignorando il bel giallo di quei fiori.
Ma in natura la bellezza lascia traccia
e si espande un po' dovunque silenziosa;
non si lascia intimidire da minaccia;
sa di essere vincente e preziosa.
Per un fiore ci son semi più di cento;
sono piccoli, leggeri, ma son molti.
Non per l'uomo, ma soltanto per il vento
vengon sparsi e un po' dovunque sono accolti.
Torneranno a fiorire in Primavera;
a rallegrare la stagione della Vita:
questa è Storia, non è certo una chimera!
La Speranza non può essere tradita.
don Camillo
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