martedì 6 ottobre 2020

DON CAMILLO. Responsabilità collettiva

 


FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

RESPONSABILITA'  COLLETTIVA

C'è un nugolo di ragazzi
che va in cerca del pallone;
corron, gridan come pazzi,
sembra l'unica passione.

Come nell'antica storia
di quel magico flautista
seguon tutti con baldoria
chi del campo è l'apripista.

Poco manca che travolgan
chi apre a loro il cancello;
grido a tutti quei che giocan
"tenete a bada il monello".

Come non l'avessi detto
una bestemmia secca e urlata
insulta Dio: "maledetto"
ridotta al rango di bravata.

Come se niente fosse
si prosegue a giocare;
fosse stato un suon di tosse
ci staremmo a preoccupare.

"Ma che male ha poi fatto?
E' soltanto una parola"
mi rimbrotta un senza tatto
che pretende di far scuola.

Guardo triste quei ragazzi
che con foga stan giocando
corron, gridan come pazzi
sembran pecore allo sbando.

Non son loro a mancare
ma l'adulto che rinuncia:
non si cura d'educare
ne su Dio si pronuncia.

Per amor di quel ragazzo
sento di dover agire:
è il filo di un arazzo
che io devo ricucire.

Interrompo allora il gioco
tra proteste generali.
L'intervento più del fuoco
brucia e punge più dei strali.

Il richiamo è per tutti
ché nessuno ha reagito;
tutti quanti siam distrutti
se il male non è impedito.

Urge unire ogni forza
per salvare la bellezza
altrimenti si fa scorza
ogni ardor di tenerezza.

                                  don Camillo


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