giovedì 15 ottobre 2020

DON CAMILLO. Ricominciare

 



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

4 VERBI PER RICOMINCIARE

In ogni comunità ci sono discussioni e tensioni. E' inevitabile perché ogni comunità è fatta di diversi, e i diversi danno fastidio e suscitano reazione.
Succede  anche nella vita di copia dove ci si è messi insieme perché ci si è scelti liberamente, e ci si è scelti perché ci si è sentiti attratti da profonda simpatia.
Succede nella vita di famiglia tra genitori e figli, proprio quei figli che la mamma ha custodito per nove mesi nel calore del suo grembo; che si sono formati dentro di lei al ritmo del battito del suo cuore; quei figli per i quali i genitori si spendono per assicurare a loro tutto il meglio possibile...
Figuriamoci se non succede in una comunità come può essere la parrocchia dove si è insieme non perché ci si è scelti, ma perché ci si è capitati.
Se è invitabile che ci siano discussioni e tensioni, è altrettanto importante che si cerchino insieme le soluzioni, evitando così di frantumarsi in gruppetti che si contrappongono, si escludono, o si dimenticano a vicenda creando solo disagi e povertà.
E' importante che lavoriamo insieme perché i vari colori della parrocchia formino un unico arcobaleno.
I verbi che vorrei mettere in risalto nel nuovo anno pastorale sono: collaborare; coniugare; condividere; celebrare: quattro C importanti.
Collaborare in modo spassionato senza concorrenze e senza contese, dando ognuno il meglio di sé in modo gratuito nella consapevolezza di farlo per il bene comune.
Coniugare le proprie capacità con quelle degli altri apprezzando e valorizzando quello che ognuno fa nella consapevolezza che l'unione fa la forza, e, se il vento spira sempre tutto nella stessa direzione, la nave va a gonfie vele.
Condividere lo sforzo e il lavoro con tutti, accogliendo il contributo di tutti senza sentirsi spiazzati,  e offrendosi ad aiutare nel rispetto delle altrui responsabilità senza essere considerati per questo invadenti.
Celebrare: è bene che come volontari della parrocchia rafforziamo la nostra appartenenza alla comunità, celebrando insieme almeno l'Eucarestia domenicale, strumento e segno di comunione, e vivendo i momenti salienti dell'anno liturgico nella nostra chiesa parrocchiale, nella certezza che lo Spirito passa attraverso il linguaggio dei segni e, a loro volta, i segni sono terreno fertile per lo Spirito.
Ognuno si senta interpellato e ognuno dia con generosità la sua risposta.
Io posso dire d'aver fatto fino ad oggi tutto il possibile. Ora, per continuare, ho bisogno della vostra compattezza.

PER UN CONCERTO STELLARE

Vedo i tuoi occhi iniettati di rabbia
mentre si parla di chi tu rifiuti;
non sono colpiti da rogna e da scabbia
per tenerli lontani e negare gli aiuti.

Non c'è alcun verso di poter ragionare;
come fiume in piena che travolge ogni cosa
un sacco di accuse ti metti a sfornare
citando uno sbaglio come fossero a iosa.

Per chi cerca invano d'arginar la tua furia
hai sempre pronta una ragione contraria;
per te è solo gente che pratica incuria
e che ha scelto di essere parassitaria.

La tua indole schietta e laboriosa
non ti giustifica per tanta avversione;
la via maestra è solare e pietosa
ci insegna a dominare la nostra passione.

Tutte le pietre grezze o squadrate
sono utili a erigere una stabile casa
che, se da malta sono tutte legate,
da nessuna intemperia mai sarà rasa.

Soltanto lo Spirito è capace di questo:
Lui sa cementare in uno i diversi
lasciando vicini il confuso e l'onesto
e chiamando all'appello i fuggiaschi e i dispersi.

E' questo il Vangelo che mi hanno insegnato:
aperto a quanti lo sanno ascoltare,
a chiunque sa stare in un cerchio allargato
come note diverse in un concerto stellare.

                                     don Camillo



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