FONTE: "MISSIONARI SAVERIANI" febbraio 2020.
Articolo "Fino a diventare un tutt'uno" di p. ANDREA FACCHETTI, sx.
Sotto l'albero, seduto su uno sgabello di legno, rifletto: "Come è possibile? Non si è mai vista una pianta con due tipi di foglie differenti. E poi così differenti: le une composte, con foglioline minute disposte parallelamente a destra e a sinistra, le altre, invece, vistosamente più grandi e spesse".
Era un sabato pomeriggio di qualche mese fa, a Nhambata, e mi trovavo riunito assieme alla comunità. Ero arrivato al mattino presto, dopo 32 chilometri, due ore di jeep, in vari tratti con la trazione anteriore per uscire dal fango. E' il primo mezzo a quattro ruote che percorre quello che resta della strada dopo tre mesi di piogge.
Il 2019 è anno di elezioni politiche in Mozambico. Sotto l'albero, a Nhambata, parliamo di come agire da cristiani nella società e nella politica. Abbiamo preparato un piccolo opuscolo nella lingua sena per le settanta comunità della parrocchia. Però, durante l'incontro, il mio sguardo si alza più volte a scrutare l'enigmatico albero dai due tipi di foglie differenti che mi sovrasta.
Terminato l'incontro, domando a pai Lencastre, l'anziano della comunità, come si può spiegare questo arcano della natura.
Da buon contadino e allevatore di capre, non deve avere grandi studi di botanica o scienze naturali alle spalle. Alza lo sguardo a indicare la sua testa incanutita e afferma perentorio: "Padre, è come i capelli: quando si arriva ad una certa età, cambiano di colore!" Pai Lencastre è fermamente convinto. Ma la sua determinazione, radicata nella saggezza senile e bucolica, mi lascia perplesso.
Ecco allora che pai Albertino, che accompagnava la nostra conversazione di spalle, si gira ed esclama: "Padre, ma non vedi che sono due piante diverse? La seconda è una pianta che cresce sui rami delle altre piante. Nella lingua sena si chiama khoma. Ha una semente molto piccola, portata dal vento o lasciata dagli uccelli quando si posano sui rami".
Avrò fatto la figura dello scemo, ma ne è valsa la pena: alzo di nuovo lo sguardo e, finalmente, illuminato, comprendo. Questa khoma è una sorta di piccola pianta parassita, che avvolge le sue radici innestandole perfettamente sui rami di altri alberi, tanto da sembrare un tutt'uno.
Dopo quasi otto anni, in questa terra, anch'io mi sento un po' khoma: una piccola pianta che ha messo radici ed è cresciuta sui rami di un'altra più grande. Un parassita? Beh, "parassita" non è una bella parola. Forse, sono più prossimo a uno stato di simbiosi: ricevo tutto dall'albero sul quale cresco e, al tempo stesso, faccio del mio meglio per dare tutto me stesso. Fino a diventare un tutt'uno.
Terminato l'incontro, domando a pai Lencastre, l'anziano della comunità, come si può spiegare questo arcano della natura.
Da buon contadino e allevatore di capre, non deve avere grandi studi di botanica o scienze naturali alle spalle. Alza lo sguardo a indicare la sua testa incanutita e afferma perentorio: "Padre, è come i capelli: quando si arriva ad una certa età, cambiano di colore!" Pai Lencastre è fermamente convinto. Ma la sua determinazione, radicata nella saggezza senile e bucolica, mi lascia perplesso.
Ecco allora che pai Albertino, che accompagnava la nostra conversazione di spalle, si gira ed esclama: "Padre, ma non vedi che sono due piante diverse? La seconda è una pianta che cresce sui rami delle altre piante. Nella lingua sena si chiama khoma. Ha una semente molto piccola, portata dal vento o lasciata dagli uccelli quando si posano sui rami".
Avrò fatto la figura dello scemo, ma ne è valsa la pena: alzo di nuovo lo sguardo e, finalmente, illuminato, comprendo. Questa khoma è una sorta di piccola pianta parassita, che avvolge le sue radici innestandole perfettamente sui rami di altri alberi, tanto da sembrare un tutt'uno.
Dopo quasi otto anni, in questa terra, anch'io mi sento un po' khoma: una piccola pianta che ha messo radici ed è cresciuta sui rami di un'altra più grande. Un parassita? Beh, "parassita" non è una bella parola. Forse, sono più prossimo a uno stato di simbiosi: ricevo tutto dall'albero sul quale cresco e, al tempo stesso, faccio del mio meglio per dare tutto me stesso. Fino a diventare un tutt'uno.
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