sabato 21 marzo 2020

DON CAMILLO. Tempi difficili




FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

LA CHIESA OGGI: ATTUALITA' DI CENERENTOLA

Quando arrivano tempi difficili come quelli delle calamità naturali, o della guerra, o delle epidemie tipo quella che stiamo vivendo in questi tempi, emergono gli estremi dell'animo umano: quelli del cinismo, dell'egoismo o della vigliaccheria o della crudeltà, e quello del coraggio, dell'estremo altruismo, della delicatezza, della cura amorevole.....
Nei tempi di crisi emerge la Verità della donna e dell'uomo che sei e quello in cui credi veramente. Anche in questo nostro tempo, tra le varie notizie riguardanti i numeri dei contagiati, dei guariti, dei decessi......e la cronaca delle tensioni tra chi decide determinate misure e chi le contesta, c'è chi in gran silenzio si mette a disposizione per aiutare dove c'è più bisogno, a proprio rischio e pericolo: sono medici, infermieri, volontari della protezione civile, carabinieri....., ma anche gente semplice che porta la spesa a chi è in isolamento, o custodisce i figli di chi deve andare a lavorare, sacerdoti che restano disponibili per chi vuole incontrarli....gente che non fa solo per professione, ma per amore del prossimo.
In questo tempo però emerge anche quanto sia insignificante a livello pubblico la realtà Chiesa. C'è stato il decreto di sospensione di tutte le celebrazioni per evitare assembramenti pericolosi per il contagio (decreto che i Vescovi giustamente hanno riconosciuto e rilanciato), però quando si parla a livello pubblico di disagi per le varie chiusure o si parla di prolungarle o di rallentare, si nominano le scuole, i teatri, le palestre, i centri commerciali, i bar....Non ho sentito parlare ufficialmente delle chiese. A livello privato sì, c'è chi racconta il disappunto e il disagio, o si interroga sull'opportunità di proibire la messa feriale ai gruppi sparuti che vi partecipano quotidianamente; a livello ufficiale, però,  al di là del divieto di celebrare ribadito dai Vescovi....Unica eccezione: si è dato un po' di risalto all'apertura del Duomo di Milano per i turisti (considerato più come un museo che come chiesa). Sembra quasi che si possa concludere così: che le chiese siano aperte o chiuse non è una notizia importante, o almeno non lo è a livello di altre attività e altri ambienti. Il disagio morale di chi si sente privato dall'Eucarestia non fa testo più di tanto, e non sembra che abbia un'incidenza significativa o preoccupante. Emerge così, secondo me, il posto di Cenerentola che la Religione ha nel nostro tempo con o senza Coronavirus.
Detto questo, fanno bene comunque i Vescovi a collaborare con le autorità civili e politiche, ed è giusto che i fedeli accolgano i disagi richiesti dalla situazione per il bene comune.
Come è altrettando bene riconoscere che la Chiesa oggi non ha tutto quel gran potere che le si addossa, di condizionare la vita sociale e politica...., un tempo, sì, questo potere l'aveva! Provvidenzialmente oggi no! Il Signore in questi decenni l'ha purificata e penso continuerà a purificarla fino a quando diventerà simile al Cristo Crocifisso. Allora sarà il tempo della sua resurrezione e della sua presenza qualificata e qualificante nella storia umana.

                                      don Camillo

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