RACCONTO FANTASY DI LUCREZIA 1° MEDIA
IL LIBRO DEL NONNO
Quando la mamma mi chiese di ripulire la soffitta non so come feci ad acconsentire senza risponderle male. Mi cambiai i vestiti, mi sciacquai la faccia e corsi in soffitta.
"Non me la ricordavo così sporca, così grande e così disordinata" pensai tra me e me.
Quella non era una soffitta, era solo una grande stalla ricoperta di polvere e piena di cianfrusaglie. Mi misi subito all'opera e a metà del lavoro, circa, trovai un vecchio baule. Era di un rosso acceso, lungo come il letto di mamma e papà e sembrava pesante come una mucca in cinta.
Incuriosita da quello grand baule lo aprii e , pensando di trovare dentro tantissime cianfrusaglie inutili, vidi solo un vecchio libro viola dal titolo "I sorrisi della gente". Lo presi e iniziai a fogliarlo.
"E' un libro di magia!" esclamai sorpresa.
Vi trovai dentro tantissime ricette per pozioni magiche scritte dal nonno.
"Certo! Il nonno, prima di "volare in cielo", mi confidò il suo segreto più grande, lui era un mago!"
Continuai a sfogliare il grande libro fino ad arrivare alla pagina cinquantasette dove c'erano le istruzioni per montare il tappeto volante.
Felicissima di aver trovato le istruzioni del tappeto lessi l'occorrente: Ossa di mucca, lingue di lama, criniera di leone e unghie di pipistrello.
"Oh santa polenta taragna! Dove le trovo queste cose?!"
Mi ricordai dello strano negozio davanti al manicomio e pensai di recarmici. Quando arrivai là, chiesi al proprietario, un certo signor Ammuffito, se aveva tutto quello che cercavo; tornai a casa con tutto l'occorrente.
Ritornata in soffitta continuai a leggere: "Punto uno: legare quattro ossa di mucca tra loro usando la criniera del leone sino a formare un rettangolo". Così feci, andai avanti: "Punto due: allungare le lingue di lama e coprire lo spazio interno alle ossa, fissare le lingue con le unghie di pipistrello". Dopo aver concluso anche il punto due lessi il punto tre: "Salta sul tappeto e urla "Castoro mio bello portami nel castello!" Dopo aver pronunciato la frase, il tappeto si alzò in volo e si schiantò contro il muro ma lo trapassò, anche io lo trapassai.
Andando più veloci della luce arrivammo in Africa, in un villaggio pieno di bambini che non sapevano neanche cosa volesse dire la parola "cibo". Appena pensai a quanto mi facevano tenerezza, il tappeto volante si riempì di cibo e tutta la popolazione venne sfamata.
Feci la stessa cosa in India e in altri paesi del mondo.
Vidi e vissi per la prima volta la VERA FELICITA'.
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