martedì 1 gennaio 2019

SCUOLA. L'età dei professori


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 02/11/18.
Articolo: "Caro vecchio prof: uno su quattro ha almeno 60 anni" di SALVO INTRAVAIA.

Mentre gli alunni vivono incollati agli smartphone, gli insegnanti invecchiano inesorabilmente. Al punto che nel corso dell'anno scolastico 2017-2018 quasi un quarto delle maestre e dei professori di ruolo italiani - per l'esattezza il 24 per cento - ha sessant'anni e più. Con punte del 26 per cento nella scuola media inferiore e del 28 per cento negli istituti superiori.
I numeri provengono dall'Ufficio gestione patrimonio informativo e statistica del ministero dell'Istruzione. Coloro che, avendo già compiuto 62 anni, con 38 di contributi, arriverebbero a conquistare la fatidica quota cento, ovvero il lasciapassare per andare in pensione con le nuove regole, sono il 16 per cento: 117 mila in tutto.
E i giovani? Gli under 30 rappresentano una specie in via d'estinzione: lo 0,75 per cento del totale (e nella percentuale rientra anche chi trent'anni li ha compiuti).
Un tempo gli insegnanti avevano spesso l'età dei genitori dei loro allievi, oggi non è più così.
Alla lunga, il fatto di avere docenti così maturi farà bene o farà male al mondo della scuola?
"E' chiaro che ogni insegnante è un individuo a sé, con caratteristiche e personalità proprie" spiega Fabio Lucidi, docente alla Facoltà di medicina e psicologia della Sapienza di Roma, "ma, statisticamente, le persone più in avanti con l'età sono meno disponibili ai cambiamenti, così come hanno meno dimestichezza con i linguaggi delle tecnologie utilizzate dai giovani". Di contro, "hanno sicuramente più esperienza in classe".
I due aspetti, esperienza e vocazione all'innovazione, andrebbero integrati. Ma siamo in pieno cambiamento e governare il presente non è facile.
"Basti pensare" prosegue Lucidi "alle modifiche della struttura della famiglia, con i nuclei monogenitoriali in fortissimo aumento, o della società, con l'ingresso degli stranieri".
Per traghettare la scuola verso il futuro con questa classe docente, conclude Lucidi, "occorrerebbero delle figure di supporto a scuola, psicologi ad esempio, per aiutare gli insegnanti, e non solo gli studenti, a superare le difficoltà".
E i ragazzi? Dell'età degli insegnanti non sembrano fare un dramma.
Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell'Unione degli studenti, commenta: "Più che sulla questione anagrafica credo che occorra spostare l'attenzione sulla qualità della didattica. Perché è vero che il gap generazionale sta crescendo, ma è altrettanto vero che maggiori investimenti sui docenti, attraverso corsi di aggiornamento sulle innovazioni di questi anni, migliorerebbero la qualità dell'insegnamento a prescindere dall'età".

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