FONTE: avvisi settimanali della parrocchia di Albegno.
A ME CAPITA COSI'........
Purtroppo mi capita spesso quando celebro, di entrare nel solco dell'abitudine, una specie di pilota automatico che mi porta a procedere di inerzia..così ogni parola e ogni gesto si succedono in modo automatico.
Capisco quanto sia povera questa mia condizione e quanta povertà ulteriore determini dentro di me.
Per questo, quando me ne rendo conto, cerco di reagire concentrandomi su quello che sto dicendo e facendo, e subito provo la sensazione di uno che apre la finestra e respira una boccata d'aria pura mattutina dopo essere stato tappato per tutta la notte in una stanza d'aria pesante.
Qui intuisco che cosa significa che lo Spirito risana e ravviva l'anima di chi lo lascia spirare dentro di sé. Non ci vuole tanto per dargli spazio. Non è un'impresa da campioni.... Equivale all'impegno di aprire una finestra e di restare affacciato almeno per il tempo utile per qualche boccata, sufficiente per riempirti i polmoni.
Poi mi capita di ritornare nel solco, al punto di fare e dire per forza di inerzia, senza rispettare le varianti che di tanto in tanto vengono introdotte...per poi accorgermi nuovamente e ritornare ad aprire la finestra per un'altra boccata d'aria salubre.
E così di seguito, in un alternarsi continuo che però non ripete sempre la stessa metrica, ma vede pian piano assottigliarsi il tempo "dell'aria pesante".
E se non mi stanco di reagire ogni volta che m'impatto, sono convinto che arriverà il tempo in cui potrò respirare solo l'aria pura e fresca.
A me capita così. E a voi?
don Camillo
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