FONTE: libro "La clandestina" di LUIGI MARIOLI, fotocomposizione e stampa la Cittadina, azienda grafica - Gianico (Bs).
Si legge nella presentazione di Chiara Giacomelli:
Tania è una delle tante ragazze dell'Est che a partire dagli anni Novanta, costrette ad abbandonare la famiglia, lasciano la terra natale nell'illusione di poter trovare in occidente un lavoro e una vita più facile.
Sono le quattro di un mattino d'agosto quando vede per la prima volta le Alpi.
Il viaggio lungo la penisola, le dà modo di fare i conti con una diversa realtà, per certi aspetti altrettando dura, ma comunque rosea se paragonata al proprio vissuto.
Il romanzo evidenzia la dolorosa, a tratti drammatica situazione dell'immigrazione clandestina, con spunti realistici assai crudi.
Affrontando un tema totalmente diverso dalla precedente esperienza letteraria, Luigi Marioli continua a scandagliare in profondità l'animo dei personaggi.
Anche nei nuovi ambienti egli sa riconoscere i valori che danno identità ad una persona ed unità ad un popolo, senza mai trascurare il legame viscerale con le tradizioni e la madre terra.
Traspare da queste pagine la grande capacità di osservare e descrivere la natura nei suoi aspetti più intimi e nascosti, con minuzia di particolari, quasi a volere regalare all'immaginazione un susseguirsi di paesaggi incantevoli, una visita virtuale in una galleria d'arte, dove i dipinti animano le vicende dei protagonisti.
L'autore offre al suo pubblico una lettura piacevole, pur affrontando temi scottanti e di estrema attualità, abilmente alternati a momenti di elevata emozione e di tenace speranza.
Tania, eroina dei tempi moderni, malgrado le avversità e le sofferenze che la vita non troppo generosa le ha riservato, nel suo viaggio interiore dall'Ucraina all'Italia, è la testimonianza di come sia possibile una rinascita.
Sono l'attaccamento alla sua terra, la forza dell'amore e dei bei ricordi passati, a dare a Tania ancora una volta il coraggio di reagire, convogliando quella struggente nostalgia che ha nel cuore, nella tenacia necessaria per rivedere finalmente la luce e ottenere il suo riscatto.