giovedì 12 maggio 2016

COMUNE DI ZANDOBBIO. La pista ciclopedonale


LA PISTA CICLOPEDONALE

Quasi ogni sera, con qualsiasi condizione atmosferica, percorro un tratto della nostra pista ciclopedonale per smaltire la cena.
Non sono il solo, anche se in pieno giorno il percorso è molto più battuto.

Al momento della sua realizzazione questa opera comunale fu molto contestata: dai discorsi della gente sembrava che la sua esecuzione avrebbe causato almeno un incidente mortale alla settimana.
Sono ormai alcuni anni che viene usufruita da pedoni e ciclisti e non ricordo che sia successo un solo incidente.

Poiché il tempo è galantuomo e pialla tutto, ho richiesto all'allora sindaco Luigi Marchesi di farmi un articolo in proposito.

Ecco il testo che mi ha inviato via mail.

Il percorso ciclopedonale Zandobbio-Selva

Nell'aprile 2009 iniziavano i lavori per la realizzazione del primo tratto del percorso ciclopedonale per collegare il capoluogo alla frazione Selva: partenza da via Doppoli e arrivo alla via Fornaci, presso i cosiddetti "muntù de Pasera".
Il progetto dell'opera (approvata nel piano delle Opere Pubbliche) era stato presentato in Consiglio Comunale nell'agosto 2008, ma già precedentemente, a maggio, era stata inviata una lettera alle aziende operanti nella zona industriale di via Selva, per comunicare la prossima realizzazione della pista ciclopedonale, avvertendole che in futuro non sarebbe più stato possibile per i mezzi pesanti attendere di entrare nelle aziende parcheggiando pericolosamente ai margini della strada.
Ciononostante, all'apertura del cantiere all'inizio di aprile 2009 (si voterà per il rinnovo del Consiglio Comunale di lì a due mesi), improvvisamente si risvegliano gli animi delle minoranze e pochi imprenditori, preoccupati a loro dire per la "pericolosità" dell'opera, che metterebbe a repentaglio le vite dei futuri utilizzatori della pista: insieme costituiscono un comitato.
L'amministrazione replica che il progetto è conforme alle normative in materia, che prevedono la via più breve tra due luoghi, e la sicurezza è garantita dal guard rail e dall'illuminazione, che anche simbolicamente avvicinano il capoluogo alla frazione.
Il comitato allora, constatata l'inutilità di esposti e diffide avverso il sindaco, organizza una manifestazione per il venerdì (Santo) 10 aprile, giorno peraltro di lutto nazionale per il terremoto che ha devastato l'Aquila, alla quale partecipano una decina di ciclisti, una decina di automobili e 27 mezzi pesanti. In parole povere, pochi imprenditori che consideravano la strada a loro esclusivo servizio e ne abusavano e consiglieri di minoranza che hanno strumentalizzato l'evento per fini elettorali.
Conclusione: vengono realizzati il primo tratto del percorso e l'illuminazione, e dopo anni di tergiversante attesa, su pressante richiesta dei cittadini, l'opera è stata prolungata fino alla Selva dall'amministrazione che è subentrata nelle elezioni del 2009.
Oggi, pedoni e ciclisti utilizzano quel percorso, molto più in sicurezza che in precedenza; chi guida i mezzi pesanti ma anche auto è più rilassato perché non trovano sulla strada pedoni e ciclisti.
Viene da chiedersi il perché di tutto quel movimento, organizzato da un consigliere di minoranza della Lega Nord e qualche imprenditore in piena campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale se non esclusivamente per ragioni elettorali.


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