sabato 13 settembre 2014

DON CAMILLO. Arrivederci Roma


Cantava così Claudio Villa negli anni '50.
E' l'augurio con il quale ci siamo lasciati Roma alle spalle sabato 30 agosto dopo esservi stati da pellegrini-turisti per una settimana.
Eravamo un gruppo di 66 persone: la più giovane di nome Anita (4 anni e mezzo), la più anziana Pina (anni 81),
La mia preoccupazione principale era come muoverci e armonizzarci tra noi essendo così numerosi e diversi per età. Preoccupazione smantellata dalla disponibilità, dal senso di collaborazione e dalla puntualità messe in atto da tutti.
Il ritardo più vistoso rispetto agli appuntamenti che ci davamo durante la visita alla città e dintorni è stato di 5 minuti.
Quanto alla collaborazione, soprattutto per la preparazione del pranzo al sacco, c'è stato un vero afflusso di volontari nonostante si trattasse di un'attività impegnativa: essere pronti sul posto alle 5.30; predisporre tavoli e alimenti, tagliare salumi, imbottire panini, avvolgerli nella pellicola alimentare per predisporli sui tavoli a mucchi distinti a seconda del tipo di salume... Un lavoro a catena così ben coordinato e gioioso da meritare gli elogi di Suor Patrizia, la direttrice dell'hotel del Divino Amore nel quale eravamo sistemati.
Anche il tempo ci ha favoriti, con un cielo sempre sereno, un sole caldo, ma non un clima afoso.
E così abbiamo potuto svolgere tutto il programma preventivato con l'aggiunta di un'escursione serale con il pullman nel centro della città per vedere "Roma di notte".
Stupendo il luogo dove eravamo alloggiati: un vero e proprio centro di spiritualità imperniato attorno al Santuario del Divino amore; un vasto parco verde arricchito qua e là da riferimenti religiosi, soprattutto in onore della Madonna.
Lunedì 26 e martedì 27 una guida del posto ci ha fatto gustare ROMA  imperiale, mercoledì mattinata dedicata all'udienza con Papa Francesco. Pina, la più anziana che usufruiva di una carrozzella, accompagnata da Emanuela, è stata messa in prima fila (riservata ai disabili). E così ha potuto stringere la mano a Papa Francesco che le ha regalato una corona del rosario. Il mercoledì pomeriggio è stato riservato alla visita ai Musei Vaticani.
Giovedì visita alle Fosse Ardeatine e alle vicine catacombe di S. Callisto; da qui siam passati alla basilica di S. Giovanni  Laterano; la scala santa, quella sulla quale Gesù è salito e sceso più volte durante la sua passione e S. Maria Maggiore.
Abbiamo concluso la giornata con la visita alla basilica di S. Paolo fuori le mura.
Il venerdì mattina l'abbiamo riservato ad un'uscita folkloristica: visita  a Frascati e pranzo al sacco in una delle sue tradizionali cantine: naturalmente "frascati" a volontà. Nel bel mezzo della festa, il titolare della cantina ha chiamato un disk-jokey di sua conoscenza che ha contribuito a lanciare la festa oltre la stratosfera.
Vuoi con il contributo del frascati, vuoi con lo spunto del disk-jokey sono emersi dal nostro gruppo alcuni talenti che hanno cantato dediche a destra e a sinistra infiammando il clima e mandando in ebollizione gli animi di tutti. Abbiamo così scoperto una straordinaria Delia, uno scatenato Enzo, una tenera e delicata Alessandra, un determinato Mikhail (Bielorusso)...
All'uscita, severo e impietoso, l'etilometro.
E' meglio non comunicare il risultato ottenuto da quanti hanno soffiato per provare la loro idoneità a salire da soli gli scalini per uscire sulla strada.
"Dulcis in fondo", Tivoli, e in particolare Villa D'Este la bella villa rinascimentale con i suoi giardini vivacizzati da vasche, fontane e zampilli di ogni genere.
Sabato, giorno di rientro a casa, non poteva mancare una puntatina a Orvieto con la visita allo stupendo Duomo dov'è custodito il corporale del famoso miracolo di Bolsena.
Il pranzo in una caratteristica locanda di Fabbro, paesello di stampo medievale poco distante da Orvieto, conclude in allegria la nostra bella settimana. Così bella e simpatica da suscitare un'amletica domanda: "A quando la prossima?"


                                       D. Camillo

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