RIPROPONGO QUESTO POST PUBBLICATO PER LA 1° VOLTA IN DATA 03/12/13.
DAL SUO LIBRO "Sono come il fiume che scorre" (ED. BOMPIANI) PAULO COELHO DISPENSA CONSIGLI A CHI AMA I VIAGGI.
DAL SUO LIBRO "Sono come il fiume che scorre" (ED. BOMPIANI) PAULO COELHO DISPENSA CONSIGLI A CHI AMA I VIAGGI.
Viaggiare in maniera diversa
Fin dall'inizio della gioventù, ho scoperto che, per me, il viaggio era il modo migliore per conoscere. E' proprio perché ancor oggi possiedo questo spirito da pellegrino che ho deciso di riportare in questo breve testo alcuni insegnamenti appresi in quel periodo, sperando che possano essere utili ad altri viandanti.
- Evita i musei. Può sembrare un consiglio assurdo, ma proviamo a riflettere: se ti trovi in una città straniera, non è molto più interessante andare alla ricerca del presente, piuttosto che inseguire le tracce del passato? Accade che ci si senta obbligati a visitare musei perché, fin da piccoli, si è imparato che viaggiare significa ricercare questo tipo di cultura. E' evidente che i musei sono importanti, tuttavia richiedono un impegno di tempo e una certa obbiettività: devi sapere bene ciò che desideri vedere oppure uscirai da un museo con la sensazione di aver visto un buon numero di cose fondamentali per la tua vita, senza ricordare quali siano.
- Frequenta i bar. Al contrario dei musei, è lì che si manifesta la vita della città. I bar non sono luoghi di intrattenimento come le discoteche, ma locali nei quali si va per consumare una bevanda, sempre disposti a una chiacchierata. Compra un giornale e fermati a osservare chi entra e chi esce. Se qualcuno ti rivolge la parola, accetta la conversazione, per quanto futile ti possa sembrare: non si può giudicare la bellezza di un cammino, limitandosi a guardare l'arco che ne segna l'inizio.
- Sii disponibile. La miglior guida non lavora in un'agenzia turistica: è un abitante del posto, che conosce ogni cosa ed è orgoglioso della propria città. Cammina lungo una strada, scegli la persona che ti sembra adatta a condividere con te le bellezze della località e chiedi informazioni ("Dov'è la cattedrale? Può indicarmi un ufficio postale?"). Se questo approccio non porterà ad alcun risultato, ritenta - posso garantirti che, entro la fine della giornata, troverai un'eccellente compagnia.
- Cerca di viaggiare da solo o, se sei sposato, con il tuo coniuge. Sarà più faticoso, nessuno si occuperà di te, ma soltanto in questa maniera sarai in grado di lasciare veramente il tuo paese. I viaggi di gruppo sono un modo piuttosto discutibile di visitare uno stato estero, giacché si continua a parlare la propria lingua, a obbedire alle scelte di un capo-comitiva, a preoccuparsi delle chiacchiere piuttosto che del luogo nel quale ci si trova.
- Non fare confronti. Non confrontare nulla - né prezzi, né pulizia, né qualità della vita, né mezzi di trasporto, niente! Non stai viaggiando per dimostrare che nel tuo paese si vive meglio che altrove: la tua ricerca, in realtà, è mirata a conoscere come vivono gli altri, a sapere ciò che possono insegnare, come affrontano la realtà e quanto di straordinario vi sia nelle loro vite.
- Abbi la consapevolezza che tutti sono in grado di capirti. Anche se non parli la lingua locale, non avere paura: io sono stato in molti luoghi dove non avevo alcuna possibilità di comunicare attraverso le parole ma, alla fine, sono sempre riuscito a trovare aiuto, indicazioni, suggerimenti importanti - e persino qualche innamorata. Taluni pensano che, viaggiando da soli, si ritroveranno a vagare per le strade e finiranno per perdersi: non è affatto così. E' sufficiente tenere in tasca il biglietto da visita dell'albergo e, nei casi disperati, salire su un taxi e mostrarlo all'autista.
- Non comprare tanti oggetti. Spendi il tuo denaro per cose che non dovrai trasportare: spettacoli teatrali, ristoranti, escursioni. Al giorno d'oggi, con il mercato globale e con internet, puoi procurarti ogni bene senza dover pagare per il bagaglio in eccedenza.
- Non tentare di vedere il mondo in un mese. Ha più valore fermarsi in una città quattro o cinque giorni che visitare cinque città in una settimana. Una città è come una donna capricciosa: ci vuole tempo perché si lasci sedurre e si mostri completamente.
- Un viaggio è un'avventura. Henry Miller diceva che è molto più importante scoprire una chiesa ignorata da tutti che andare a Roma e sentirsi in obbligo di visitare la Cappella Sistina, con duecentomila turisti che ti strillano nelle orecchie. Recati pure ad ammirare la Cappella Sistina, ma scegli anche di girovagare per le strade, di camminare per i vicoli: assapora la libertà di essere alla ricerca di una cosa che ignori, ma che di sicuro troverai - è qualcosa che cambierà la tua vita.
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