FONTE: libro "Sul filo dei ricordi 2" ideato e stampato dal GRUPPO PARROCCHIALE PER LA TERZA ETA' di Zandobbio.
IL DISPERSO
Mi chiamo Irma Masseroli e sono nata a Trescore Balneario il 18 agosto 1930.
Racconto anche a nome delle sorelle e dei miei fratelli in ricordo dello zio Giovanni Masseroli, caporalmaggiore, disperso a Cercovo in Russia, con fatti che mi sono stati raccontati dalla mamma e dalla zia Armelina.
Egli è partito militare nel 1940 a vent'anni nel battaglione alpini. Dopo un anno è tornato a casa in licenza per due giorni: alla mamma sembrava di vedere il Signore.
Dopo qualche tempo scrisse una lettera nella quale diceva di trovarsi al fronte in mezzo agli attacchi del nemico. Scriveva di essere stato protetto dal Signore, in quanto tutti i suoi amici li ha visti cadere uno ad uno al suo fianco.
Aggiungeva di aver sempre tenuto in mano la corona del rosario, che la mamma gli aveva dato e nell'altra il fucile mitragliatore.
Il suo capitano lo incitava a buttarsi a terra, ma lui continuava a compiere il suo dovere di soldato.
Proseguiva raccontando di essere stato decorato dal suo capitano al termine di un'azione particolarmente pericolosa e ci ha inviato la fotografia.
Concludeva la lettera con l'affermazione che la guerra è brutta.
Dopo questa lettera non abbiamo più saputo nulla malgrado la nonna, la mamma e la zia Armelina siano andate persino a Roma al Ministero della Difesa, ma di Giovanni nessuna notizia.
A guerra finita, nel 1945, sono tornati a casa i più fortunati. Abbiamo chiesto al signor Ferdinando Acerbis, medaglia d'argento al valor militare, se avesse avuto notizie dello zio essendo anch'egli stato in Russia.
Ci rispose, con profondo dolore, di averlo visto, durante la ritirata, accovacciato in terra, mezzo congelato nella tormenta di neve e vento e che gli aveva chiesto una sigaretta, ma neanche loro l'avevano, non hanno potuto fermarsi a soccorrerlo perché anche loro erano mezzo congelati e, se si fossero fermati, non sarebbero, probabilmente, più riusciti a ripartire.
Concludeva il signor Acerbis: Noi almeno ci siamo salvati, lui penso... e non finì la frase.
Dopo questo racconto la mamma e la zia si sono rassegnate, anche se risulta ancora tra i dispersi.
Irma Masseroli
Classe 1930
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