giovedì 12 agosto 2021

RES PUBLICA. Con quei due si può sperare

 

FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 06/08/21.
Articolo: "Con quei due si può sperare" di CURZIO MALTESE.

Una strana idea serpeggia nel panorama politico.
Già da anni assistiamo alla gara tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni a chi le spara più grosse sugli immigrati per alzare l'asticella dei sondaggi e strapparsi a vicenda più voti possibili.
Sembrano far roteare a oltranza  la sedia della scrivania per regolarla ogni volta un po' più in alto. Bisogna vedere se poi non si cade di sotto.
Le loro idee contro i derelitti africani che scappano da situazioni devastanti sono pensieri aberranti dal punto di vista umanitario, oltretutto inutili, visto che è impossibile frenare l'orda di disperati che tentano di entrare nel vecchio continente a scapito delle loro vite.
Sappiamo bene che non sarà mai possibile fermarli e l'unica soluzione è coordinarsi con l'Europa. Purtroppo Salvini e Meloni sono anche contro l'Unione.
Queste battaglie a suon di elettori (teorici) dureranno per altri due anni, ce ne dovremo fare una ragione, visto che i due leader sono in perenne campagna. 
Ora è stata lanciata sul mercato politico la moda di esaltare i No vax, idea quantomeno stralunata, come a dire che la scienza non serve, tanto vale far circolare di nuovo tubercolosi, difteriti, tetano e poliomielite. Un po' come cantava Lucio Battisti grazie all'ispirato paroliere Mogol: "Guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire".
Abbiamo capito che in effetti ti schianti, come ha spiegato con grande chiarezza il premier Mario Draghi. "Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure non ti vaccini, contagi, lui o lei muore".
A questo punto non ci rimane che tentare una toto-scommessa su cosa si inventeranno i due leader di destra per raccimolare nuovi consensi.
Un decreto per aprirsi una piscina sul pavimento del salotto? O portarsi al ristorante un coccodrillo? Tutto naturalmente all'insegna della libertà e chi se ne importa se il coccodrillo si mangia i vicini di tavolo. Di qualcosa si deve pur morire.
Abbiamo già visto all'opera per un paio di decenni Silvio Berlusconi e si sperava di essersi liberati dal becero populismo e invece pare non ci sarà mai fine. Il Cavaliere poi aveva un suo tornaconto personale, orrendo, ma preciso. Usava le promesse lunari sparate ai quattro venti per manovrare nel silenzio sulle varie riforme della giustizia.
E' un Paese puerile il nostro, però alla fine capisce. Vedere Salvini e Meloni in queste settimane, ha per la prima volta aperto un varco alla speranza che la sinistra possa pure farcela. Chissà, con l'aiuto della destra, Pd, M5S e i sette nanetti della sinistra potrebbero perfino stupirci.

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