lunedì 21 dicembre 2020

SERGIO. Sono ammalato di PARKINSON. 1

 

Sono di  nuovo a casa dopo 18 giorni trascorsi presso la Casa di Cura S. Francesco di Bergamo. Sono rinato! Ma facciamo un passo indietro nel 2017, un anno difficile per me, culminato a novembre con l'asportazione della prostata per la presenza di cellule tumorali.
Negli anni successivi ho avvertito un lento declino, sfociato nel 2020 con l'incapacità di correre (io che ho fatto le mie corsette durante tutta la vita!) e poi con il fare con notevole difficoltà una passeggiata di un'ora (io che ho fatto il Cammino di Santiago!).
Da giugno in poi la breve camminata era diventata un calvario: la testa in apnea e il resto del corpo che procedeva in modo automatico.
In paese mi vedevano procedere come uno zombie e tutti si chiedevano il motivo, non osando fermarmi, ma facendo poi domande ai miei familiari.
Dormivo male e all'alba mi svegliavo ed ero preso da mille paure.
Durante la mattina ero come avvolto nella fitta nebbia, incapace di decidere persino se andare a prendere il giornale a piedi o in bicicletta.
Nel pomeriggio la situazione migliorava, permettendomi di fare dei lavoretti o la passeggiata, che mi costava un enorme sforzo di volontà.
Rosaria insisteva a dire che tutto questo era dovuto alla depressione, ma io ripetevo anche ai nostri figli, Gabriele e Loris, che la loro era una risposta troppo semplicistica.
Io conosco bene il mio corpo e l'ho sempre trattato con rispetto e per questo avvertivo che qualcosa non funzionava.
All'inizio di ottobre abbiamo deciso di sottopormi a una visita neurologica privata, data la quasi impossibilità di usufruire del servizio pubblico in questo tremendo momento.
Dopo circa un mese di attesa vengo visitato e dai sintomi, che descrivo al neurologo e da alcuni esercizi che mi fa fare, lui dice che dovrei essere carente di dopamina, una sostanza che produce il cervello. Il sospetto è che abbia il PARKINSON, ma per verificarlo dovrei essere ricoverato in ospedale per una serie di esami e per una successiva eventuale riabilitazione.
Questo avviene alla fine di novembre alla Casa di Cura S. Francesco di Bergamo.
Entro in clinica con grande gioia, poiché potrò curarmi e finire così la mia odissea. E' incredibile: entro in un ospedale, in questo tremendo momento, per essere ricoverato con il sorriso sulle labbra!

                                                         continua

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