mercoledì 30 dicembre 2020

DON CAMILLO. Pensando alla stalla

 



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

PENSANDO ALLA STALLA

Si è soliti dire: "questa stanza sembra una stalla" oppure "non sei in una stalla" per dire che una stanza è tutta sporca, oppure l'interlocutore si sta comportando in modo maleducato.
Si usa dare al nome "stalla" una versione negativa. Eppure a me la stalla evoca qualcosa di bello che ha lasciato una traccia di nostalgia.
I miei nonni avevano la stalla: il nonno materno perché aveva un cavallo per trainare il carretto con il quale portava ai clienti i sacchi di farina, il nonno paterno perché lavorava a mezzadria campi e vigneti, piccoli appezzamenti ma sufficienti per mantenere la numerosa famiglia che abitava nei locali dei contadini del Castelmerlo, sede anche del fattore. Anche lui aveva la stalla dove teneva qualche mucca.
In quelle stalle entravo da bambino, a volte per giocare a nascondino, a volte per accompagnare il nonno che portava il fieno agli animali, a volte per "scarfoià" (spannocchiare il granoturco) mentre ascoltavo le "parsonghe" (le storie degli anziani che in genere avevano come argomento i morti che si facevano sentire, o il diavolo che si faceva vedere da chi andava a ballare, o i malefici di gente col potere di dare il malocchio...).
Sinceramente non mi è rimasta impressa la paura di quelle storie, ma il tepore di quell'ambiente sì, insieme con la gruvida masticazione della mucca e il suo soffiare mentre frugava col muso nella greppia: il tutto avvolto in quel odore di fieno e di sterco che ancora oggi, quelle poche volte che mi capita la fortuna di annusarlo, mi apre i polmoni a cento.
Per me la stalla non è mai stata sinonimo di sporcizia o maleducazione, ma piuttosto evocazione di esperienze di vita semplice e genuina; un mondo di adulti a dimensione di bambini. Un mondo consacrato da Dio stesso che ha scelto dl nascere in una stalla come per gridare con forza a tutti noi, abituati ai profumi della moda, che l'odore della stalla resta sempre un tacito canto alla semplicità e alla bellezza della vita naturale.

ODORE DI STALLA

Immerso in questa campagna
avvolta da nebbia autunnale,
ode del cane la lagna
e il gorgogliar del lento canale.

In questo agreste paesaggio
torno ad esser bambino
quando col nonno il foraggio
portavo al suo cavallino.

Dentro la stalla il tepore
odorava di sterco e di fieno
a pieni polmoni quell'odore
inspiravo per farmene il pieno.

Ed ora ancor più che allora,
costretto a respirare veleni,
quest'aria m'accarezza e ristora
e rivivo momenti sereni.

                                      don Camillo


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