FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 02/10/20.
Articolo: "Quando la strada inquina più delle automobili" di MARTINA SAPORITI.
Nelle città l'inquinamento non arriva solo dal tubo di scappamento delle automobili.
Quando fa caldo e il sole ci batte sopra, l'asfalto, che è una miscela di idrocarburi, rilascia composti organici che contribuiscono alla formazione del pm 2,5 (le polveri fini, particelle di diametro uguale o inferiore ai 2,5 millesimi di millimetro che penetrano nei bronchi causando problemi respiratori).
Con uno studio su Science Advances, l'ingegnere ambientale Drew R. Gentner della Yale University ha stimato l'impatto di questo inquinamento scaldando campioni di asfalto in fornaci.
La fuoriuscita di inquinanti inizia già a 40°C. Le emissioni raddoppiano a 60°C e continuano a crescere sino a 140°.
Come sottolineano i ricercatori sono temperature che la pavimentazione stradale raggiunge in estate e durante la messa in posa. Anche l'irradiazione solare ha un effetto importante, indipendentemente dalla tempertura: 18 ore di esposizione moderata di raggi ultravioletti fanno salire le emisssioni del 300 per cento.
Il gruppo di Gentner ha fatto un calcolo nella California del Sud, l'asfalto inquina ogni anno per 1.000-2.500 tonnellate di particolato contro le 900-1.400 dei veicoli.
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