FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 02/10/20.
Articolo: "Il Bar Sport ha chiuso" di CURZIO MALTESE.
Buongiorno Italia. Dopo 25 anni di Berlusconi e di berlusconismo, condito con il populismo della Lega e del M5S, gli italiani hanno ricominiato a pensare.
Saranno stati i problemi profondi di questi ultimi mesi, il Covid-19 e la crisi economica, a svegliarci da decenni di torpore, ma finalmente abbiamo ricominciato a occuparci di cose serie. Sia a sinistra che a destra i cittadini hanno votato i migliori, cosa rara negli ultimi decenni.
Gli slogan come "un milione e mezzo di posti per tutti", "rispediamo a casa gli immigrati" e i "vaffa" generali tornano nel dimenticatoio che meritano. Alle ultime elezioni regionali i vincitori non si sono presentati con chiacchiere ma con programmi e ha dominato chi è riuscito a essere più concreto.
Anche il referendum ha avuto un senso. Il taglio dei parlamentari è stato troppo secco ed è molto comprensibile la motivazione per cui un italiano su tre ha votato No. Chi ha votato Sì, però, ha mostrato con forza il desiderio di preferire la qualità alla quantità, in modo da affiancarsi agli altri Paesi europei.
Dopo la sbornia di entusiasmo, adesso arriva il difficile. Bisogna occuparsi subito di economia, tasse, scuola, lavoro e ambiente. Abbiamo poco tempo per confermare le garanzie che ha chiesto l'Europa per il Recovery Fund e non possiamo sprecarlo.
Berlusconi e Salvini hanno fatto della politica una continua discussione sul calcio, con i modi e i ragionamenti da Bar Sport. Con le votazioni delle ultime Regionali il popolo italiano ha deciso che questa epoca è finita. La politica deve tornare ad essere la scienza che ha per oggetto la Costituzione, l'organizzazione, l'amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica e il calcio può finalmente tornare ad essere il divertente evento sportivo che tutti noi amiamo.
Abbiamo davanti a noi tre anni fondamentali perché l'Italia torni a coprire il posto che le spetta in Europa. Gli ultimi sei mesi ci hanno insegnato che davanti a una situazione drammatica come la pandemia, il nostro Paese ha messo in campo le migliori strategie e i migliori professionisti, a partire dai nostri straordinari medici.
Eravamo il Paese più devastato e oggi il mondo può solo imparare da noi. Sono stati sei mesi di discussioni serie e non la solita campagna elettorale di chiacchiericcio in tv per accaparrarsi mezzo punto di consenso. Questa è stata la novità. Cogliamola al volo. L'Italia è ricca di straordinari professionisti, non solo nel campo della medicina. Cerchiamoli, troviamoli e mettiamoli in sella.