FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 18/01/19.
Articolo: "Le vecchie cabine telefoniche? Si sfogliano" di FRANCESCA DE SANCTIS.
Belle, utili e pure gratuite. Di cosa parliamo? Delle vecchie cabine telefoniche, quelle che la Telecom ha dismesso (ce ne sono 18.000 su tutto il territorio ancora funzionanti per le chiamate di emergenza).
D'altra parte, tra cellulari, ultratecnologici e smartphone chi usa più il telefono pubblico? Eppure c'è chi ha pensato a come riutilizzarlo. Solo che al posto della cornetta, ora ci sono i libri: per grandi e piccini, di ogni genere e forma, sistemati sugli scaffali ricavati all'interno e pronti per essere consultati, presi in prestito o scambiati.
L'obiettivo è quello di creare delle vere e proprie "piazze" attorno alla vecchia cabina che può perfino ospitare reading o piccoli eventi letterari.
Le chiamano Bibliocabine e la prima è nata nel 2014 ad Arona, in provincia di Novara, da un'idea di Juan Carlos Usellini e Camilla Sanneris, che si sono ispirati alle esperienze di Londra e New York.
"Se possono farlo all'estero, perché non provarci anche noi?" racconta Usellini. "Così abbiamo contattato un ingegnere della Telecom che alla fine ci ha donato una cabina dismessa, che oggi si trova proprio davanti alla stazione ferroviaria di Arona, zona di passaggio e mal frequentata. Anche per questo abbiamo scelto di posizionarla proprio lì e di affidarne la custodia ai giovani e ai tassisti, per provare a trasformare quel luogo in un punto di incontro".
Poco dopo Arona è arrivata anche la BIbliocabina di Torresina, a Roma, grazie al Comitato di quartiere che l'ha voluta all'interno del parco Zietta Liù per poterla custodire meglio e renderla più fruibile anche ai tanti bambini che frequentano l'area verde.
"Si può prendere un libro alla volta, ma senza l'obbligo di restituirlo, e portarne quanti ne vuoi, tranne che le enciclopedie!" racconta Antonio Giustiniani. "Per il resto non ci sono regole, i volumi sono a disposizione di tutti gratuitamente e con le panchine a due passi perfino i nonni scelgono di sfogliare un libro mentre i nipotini giocano al parco".
Molte altre Bibliocabine sono nate in maniera spontanea un po' in tutta Italia: Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Lombardia, Umbria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
L'ultima è stata inaugurata pochissimi giorni fa Marotta, sulla costa marchigiana, un progetto presentato in questo caso dal Consiglio comunale dei bambini, sempre all'insegna del riciclo e della condivisione, fra tante storie da leggere o ascoltare. Le Favole al telefono, per citare Gianni Rodari, non sono mai state così a portata di mano.
"Se possono farlo all'estero, perché non provarci anche noi?" racconta Usellini. "Così abbiamo contattato un ingegnere della Telecom che alla fine ci ha donato una cabina dismessa, che oggi si trova proprio davanti alla stazione ferroviaria di Arona, zona di passaggio e mal frequentata. Anche per questo abbiamo scelto di posizionarla proprio lì e di affidarne la custodia ai giovani e ai tassisti, per provare a trasformare quel luogo in un punto di incontro".
Poco dopo Arona è arrivata anche la BIbliocabina di Torresina, a Roma, grazie al Comitato di quartiere che l'ha voluta all'interno del parco Zietta Liù per poterla custodire meglio e renderla più fruibile anche ai tanti bambini che frequentano l'area verde.
"Si può prendere un libro alla volta, ma senza l'obbligo di restituirlo, e portarne quanti ne vuoi, tranne che le enciclopedie!" racconta Antonio Giustiniani. "Per il resto non ci sono regole, i volumi sono a disposizione di tutti gratuitamente e con le panchine a due passi perfino i nonni scelgono di sfogliare un libro mentre i nipotini giocano al parco".
Molte altre Bibliocabine sono nate in maniera spontanea un po' in tutta Italia: Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Lombardia, Umbria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
L'ultima è stata inaugurata pochissimi giorni fa Marotta, sulla costa marchigiana, un progetto presentato in questo caso dal Consiglio comunale dei bambini, sempre all'insegna del riciclo e della condivisione, fra tante storie da leggere o ascoltare. Le Favole al telefono, per citare Gianni Rodari, non sono mai state così a portata di mano.
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