giovedì 14 febbraio 2019

GIOVANI E RAGAZZI. Quanto leggono i giovani?


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 14/12/18.
Articolo: "Piccoli lettori smettono. Anche perché i più grandi..." di MONICA RUBINO.

Nell'era dello smartphone, la passione per i romanzi si trasmette in famiglia. Come a dire che lettori si diventa,  a patto però di avere in casa il buon esempio. Si chiama "effetto familiarità" della lettura ed è confermato dall'ultima indagine della Fondazione Openpolis sulla diffusione delle biblioteche in Italia e sulla povertà educativa.
Secondo lo studio, circa la metà dei giovani non legge (senza contare ovviamente i testi scolastici) e il 10 per cento delle famiglie non ha libri in casa.
Se i genitori sono lettori, anche i figli leggono (in due terzi dei casi). Al contrario, ama i libri solo una minoranza dei figli di non lettori (il 30 per cento).
Un aspetto sottovalutato è che innalzare questa percentuale potrebbe avere effetti importanti nel contrasto alla povertà educativa. La quale è in diretto rapporto con la povertà economica.
Le statistiche mostrano anche altro. E, in particolare, le profonde differenze tra le regioni italiane, tra Nord e Sud.
I minori che non leggono sono infatti meno di un terzo nella provincia autonoma di Trento, mentre supera il 70 per cento in Sicilia. In tre grandi regioni del Mezzogiorno - la già citata Sicilia, la Campania e la Calabria - più di due bambini e adolescenti su tre nell'ultimo anno non hanno letto niente.
"In realtà il declino della lettura non si riferisce a tutte le età nello stesso modo" spiega Vittorio Lingiardi, autore di Perché non leggi un po'?, uno dei volumi usciti con la collana Gedi Genitori si diventa. "E' con l'adolescenza che si smette quasi completamente di aprire i libri non scolastici, cioè quando l'attrazione dai social network e dalle chat diventa irresistibile".
Difficile che la soluzione si trovi nella diffusione delle biblioteche. Sono 18 mila, ma quelle pubbliche e non specializzate - comunali o parrocchiali, quindi potenzialmente fruibili dai minori - sono appena 7.134. Più facile, come si diceva, che l'impulso giusto arrivi dalla famiglia.
Però, secondo Lingiardi, non ha senso che i genitori assumano un atteggiamento nostalgico, rammentando ai figli l'importanza dei romanzi classici. Ci vorrebbe, per cominciare, un po' di autocritica: "Quand'è l'ultima volta che i vostri figli vi hanno visti immersi e perduti nella lettura di un libro, dimentichi di e-mail e computer? E l'ultima volta che, emozionati, avete letto loro a voce alta un passo che vi aveva toccato?"

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