giovedì 6 luglio 2017

VIAGGI. L'etica nei viaggi


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 30/06/17.
Articolo: "In viaggio va messa in valigia anche l'etica" di GIULIA VILLORESI.


"Turista è il termine usato con una sfumatura di disprezzo, talvolta di noia, dal turista per designare altri turisti".
Con questa battuta lo scrittore francese Pierre Daninos coglie uno dei problemi dei tourism studies, un ambito di ricerca giovane in cui convergono le più varie discipline, dal diritto alla geografia, e che tenta di definire status e attitudini dell'homo  turisticus. Spesso considerato superficiale, indiscreto, corruttore dell'ambiente e dell'autenticità. E soprattutto odiatissimo dal suo alter ego nobile: il viaggiatore. Che, in fondo, non è altro che un turista che apprezza l'incertezza.
Ma quali sono i limiti del turista e del viaggiatore? A fare il punto è Corrado Del Bò, professore di filosofia del diritto dell'Università di Milano, nel libro Etica del turismo (Carocci, pp. 144, euro 15).
"L'etica del turismo" dice Del Bò "comporta un'analisi di tipo filosofico. Il suo scopo è individuare i problemi morali legati al turismo".
Un viaggio di piacere può sollevarne di ogni tipo, a volte inaspettati: farsi una doccia al giorno in una zona colpita da siccità è un atto moralmente dubbio, così come prenotare una suite in un villaggio turistico super lusso in un Paese in via di sviluppo.
Ma apre interrogativi etici anche "spiare" la povertà attraversando le baracche di una favela, intrufolarsi alle cerimonie sacre celebrate da altre culture (cosa diremmo se a un funerale arrivassero dei turisti muniti di telecamera?), scattare un selfie ad Auschwitz o in un cimitero militare...
"Il cattivo gusto" spiega Del Bò " è una categoria morale: banalizzare una tragedia non è solo poco civile, ma moralmente sbagliato. Il turista responsabile deve essere rispettoso dell'ambiente, dell'identità culturale e della sensibilità altrui. Negli ultimi anni c'è stata una grande attenzione a questi temi, soprattutto in termini di sostenibilità e il turismo non viene più considerato come un fatto totalmente positivo vista la sua tendenza a "cannibalizzare" i luoghi e a trasformare luoghi storici in parchi a tema per turisti". Un esempio? "Venezia. E per "salvarla" ora si pensa a regolamentare i flussi turistici inserendo il numero chiuso. C'è inoltre "spiega Del Bò "una questione economica sollevata proprio in questi giorni dalla città di Amsterdam: se sommassimo i soldi che portano i turisti e sottraessimo la spesa che comportano in termini di servizi e sicurezza, siamo sicuri che il saldo sarebbe positivo? Molte amministrazioni stanno valutando che i turisti costano più di quanto lasciano sul territorio".



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