FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 12/05/17.
Articolo: "Arrivederci ragazzi: a metà anno fuga dai licei" di SALVO INTRAVAIA.
Sempre più ragazzi fuggono dai licei, fanno perdere le proprie tracce e abbandonano gli studi a metà anno.
Un prezzo che i sei licei di gelminiana memoria (dall'anno scolastico 2010/2011 gli indirizzi sono sei: classico, scientifico, delle scienze umane, artistico, linguistico e musicale/coreutico) stanno pagando all'incremento vorticoso di iscrizioni degli ultimi anni.
Sta di fatto che, in base ai dati ministeriali estrapolati dai Rapporti di autovalutazione delle scuole (i Rav), gli abbandoni scolastici in corso d'anno nei licei stanno crescendo con ritmi a due cifre. Mentre nei tecnici e nei professionali l'incremento è di gran lunga più contenuto.
Ma cosa sta accadendo?
Confrontando gli ultimi dati messi a disposizione dal Miur, si può rilevare che nel volgere di un solo anno - dal 2013-2014 al 2014-2015 (gli ultimi disponibili) - nei licei censiti dal ministero dell'Istruzione, gli abbandoni sono cresciuti da poco più di 9.150 unità ad oltre 10.300. Un salto del 12,5 per cento che la dice lunga sulle difficoltà che oggi incontrano i giovani alle prese con i percorsi liceali.
Per comprendere le possibili cause basta chiedere a chi da quasi trent'anni si occupa del tema in una delle terre più difficili: la Sicilia.
"Verifico quotidianamente" spiega Maurizio Gentile, insegnante e psicoanalista, responsabile dell'Osservatorio sulla dispersione scolastica nato nel 1989, "un problema di orientamento all'uscita della scuola media. La scelta dell'indirizzo è spesso legata ai desideri dei genitori piuttosto che a un serio bilancio delle competenze degli studenti. Un deficit che potrebbe sfociare in fenomeni di abbandono scolastico" continua Gentile.
Ma non è solo "colpa" dei genitori.
"C'è anche un aumento del disagio adolescenziale, psico-relazionale e psico-affettivo, che in alcuni casi ha delle ricadute negative sugli studi con fenomeni di abbandono".
In totale, considerando anche gli altri indirizzi scolastici, sono quasi 46 mila gli studenti delle scuole superiori che, non riuscendo a reggere i ritmi scolastici, gettano la spugna anzitempo.
Il grosso si registra negli istituti tecnici, con quasi 18 mila casi all'anno (pari al 3,2 per cento), seguiti dai professionali dove gli abbandoni ammontano a 17.500. I 10.300 abbandoni dei licei rappresentano ancora una quota contenuta (lo 0,9 per cento). Ma in preoccupante aumento.
Per comprendere le possibili cause basta chiedere a chi da quasi trent'anni si occupa del tema in una delle terre più difficili: la Sicilia.
"Verifico quotidianamente" spiega Maurizio Gentile, insegnante e psicoanalista, responsabile dell'Osservatorio sulla dispersione scolastica nato nel 1989, "un problema di orientamento all'uscita della scuola media. La scelta dell'indirizzo è spesso legata ai desideri dei genitori piuttosto che a un serio bilancio delle competenze degli studenti. Un deficit che potrebbe sfociare in fenomeni di abbandono scolastico" continua Gentile.
Ma non è solo "colpa" dei genitori.
"C'è anche un aumento del disagio adolescenziale, psico-relazionale e psico-affettivo, che in alcuni casi ha delle ricadute negative sugli studi con fenomeni di abbandono".
In totale, considerando anche gli altri indirizzi scolastici, sono quasi 46 mila gli studenti delle scuole superiori che, non riuscendo a reggere i ritmi scolastici, gettano la spugna anzitempo.
Il grosso si registra negli istituti tecnici, con quasi 18 mila casi all'anno (pari al 3,2 per cento), seguiti dai professionali dove gli abbandoni ammontano a 17.500. I 10.300 abbandoni dei licei rappresentano ancora una quota contenuta (lo 0,9 per cento). Ma in preoccupante aumento.
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