FONTE: avvisi parrocchiali della Parrocchia di Cene
Quest'anno mi sono trovato a commemorare il 25 aprile con un gruppo di Cresimandi, alcuni loro genitori e la loro catechista a Roma presso le FOSSE ARDEATINE.
E' stato per me un appuntamento importante e profondamente sentito, reso ancora più coinvolgente da un incontro casuale che ho ritenuto provvidenziale.
Era appena terminata la commemorazione ufficiale con la presenza dell'onorevole Passera e di altre autorità, quando siamo entrati nel parco davanti all'imboccatura delle gallerie e stavo iniziando a raccontare i fatti che hanno condotto quel terribile eccidio nel 1944.
Una signora mi si avvicina interessata ad ascoltare. Quando dico che le vittime sono state 330, mi corregge con gentilezza e rettifica: sono state 335 (qualcuno parla di 336 annoverando nel numero anche una donna che stava raccogliendo cicoria nelle vicinanze. Essendo sorda e non avendo sentito l'intimazione delle guardie tedesche di allontanarsi, è stata uccisa).
Domando alla signora come fa ad essere così informata. Mi risponde: "Una delle vittime di questo eccidio era mio nonno. Io per tener viva la memoria di questi fatti, mi sono offerta di fare da guida ai visitatori ma una volta la mese, gratuitamente. Se a voi fa piacere mi metto a vostra disposizione per raccontarvi tutto quello che so".
Ci mettiamo tutti raggruppati attorno a lei che incomincia a raccontare i fatti come un fiume in piena. Anche i ragazzi si mostrano attentissimi e per mezz'ora nessuno fiata né dimostra stanchezza. Terminata la sua esposizione ci introduce nelle gallerie dover ci moviamo con un rispettoso silenzio fino a concludere la visita davanti alla tomba dei martiri.
Nel congedarci la signora si congratula con i ragazzi per l'attenzione e la compostezza dimostrate.
E' stata per me un'esperienza doppiamente toccante: sia per la testimonianza viva e appassionata della signora, sia per la serietà dimostrata dai ragazzi.
Un 25 Aprile che spero resti nella memoria di tutti noi come preziosa lezione di vita.
D. Camillo
Domando alla signora come fa ad essere così informata. Mi risponde: "Una delle vittime di questo eccidio era mio nonno. Io per tener viva la memoria di questi fatti, mi sono offerta di fare da guida ai visitatori ma una volta la mese, gratuitamente. Se a voi fa piacere mi metto a vostra disposizione per raccontarvi tutto quello che so".
Ci mettiamo tutti raggruppati attorno a lei che incomincia a raccontare i fatti come un fiume in piena. Anche i ragazzi si mostrano attentissimi e per mezz'ora nessuno fiata né dimostra stanchezza. Terminata la sua esposizione ci introduce nelle gallerie dover ci moviamo con un rispettoso silenzio fino a concludere la visita davanti alla tomba dei martiri.
Nel congedarci la signora si congratula con i ragazzi per l'attenzione e la compostezza dimostrate.
E' stata per me un'esperienza doppiamente toccante: sia per la testimonianza viva e appassionata della signora, sia per la serietà dimostrata dai ragazzi.
Un 25 Aprile che spero resti nella memoria di tutti noi come preziosa lezione di vita.
D. Camillo
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.