Premessa: sono tifoso dell'Atalanta e frequento lo stadio di Bergamo da quando ero alle scuole elementari.
Su la Repubblica di oggi leggo che il calciatore Alberto Grassi della Primavera dell'Atalanta ha preso 10 turni di squalifica perché ha detto a un avversario del Verona "Alzati vu' cumprà".
Il responsabile del settore giovanile Mino Favini ha precisato: "Non c'era intento razzista. Il ragazzo usa quel termine in modo scherzoso anche con un compagno".
Ci mancherebbe altro, egregio Favini!
Ma sarebbe molto più preoccupante se gli adulti che frequentano il ragazzo non avessero sempre tentato di fargli capire che certe frasi non vanno assolutamente dette, soprattutto in questi difficili tempi, dove le squalifiche di interi settori degli stadi italiani per frasi razziste sono all'ordine del giorno.
Frequento abitualmente le tribune dei campi dilettantistici e purtroppo devo constatare che la violenza verbale in campo è molto diffusa e non punita adeguatamente dall'arbitro, che sembra sordo a bestemmie e proteste.
Tuttavia sono rimasto gradevolmente sorpreso dall'intervento di uno spettatore zandobbiese, che, alcuni mesi fa in una partita all'oratorio, sentendo un giocatore bestemmiare in continuazione (mentre l'arbitro sembrava completamente sordo), ha alzato la voce per richiamare il bestemmiatore.
Un raro esempio di una voce fuori dal coro!