lunedì 10 febbraio 2014

RACCONTI. Ah, questi papà moderni!

Il noto psichiatra sta dicendo alla TV che i genitori odierni non hanno spina dorsale.
Simone sorride amaro e subito gli viene in mente un episodio.
 
Quell'anno in squadra c'era un ragazzo di nome Antonio, che durante gli allenamenti o negli spogliatoi si metteva dietro di lui e faceva il buffone prendendolo in giro con gesti e boccacce. Gli altri ragazzi scoppiavano a ridere e Simone, voltandosi, chiedeva il perché. Nessuno rispondeva.
 
Una sera, negli spogliatoi, terminato l'allenamento, con la coda dell'occhio si accorge che il ragazzo sta facendo la solita pantomima. Prima che scoppino le risate, si volta di scatto e, guardandolo con  severità negli occhi, minaccia di dargli uno schiaffo, se la cosa si dovesse ripetere.
 
Finita la doccia, ecco arrivare il padre di Antonio per portarlo  a casa.
Simone gli racconta il fatto, aspettandosi un appoggio dal giovane padre.
Invece incredibilmente questo gli dice a muso duro:
"La prossima volta che minaccerai di uno schiaffo mio figlio, sarò io a darlo a te!"
 
Un'altra volta invece Simone apprende un nuovo metodo per educare i ragazzi.
 
Si stava svolgendo una partita di campionato.
Luigi giocava a centrocampo, ma quando perdeva la palla non ritornava nella propria metà campo per aiutare i compagni della difesa.
Dalla panchina Simone invitava il ragazzo a fare anche la fase difensiva.
Ad un certo punto una voce, oltre la rete di recinzione, dietro la panchina, esclamò:
"Simone, sbagli a richiamare in questo modo mio figlio. A casa per farmi ubbidire, gli chiedo di fare il contrario."
All'allenatore  caddero le braccia, ma continuò a richiamarlo come faceva prima.
 
E quel padre che, appena terminato il campionato, disse al presidente della società che suo figlio Luca avrebbe cambiato squadra se Simone avesse continuato ad essere il suo allenatore?
 
Un mese dopo, una sera Simone ed Elena si stavano recando a Trenore per assistere ad un concerto nella piazza principale.
Nel tragitto, ecco incrociare i nonni di Luca.
Simone si sente in dovere di chiedere loro perché Daniele, papà di Luca, avesse minacciato di portar via il figlio.
Eleonora, la nonna, risponde che Luca aveva detto al padre che non voleva più Simone come allenatore.
Simone replica: "Metto la mano sul fuoco che il ragazzo non ha mai detto tale frase."
L'allenatore è sicuro della stima dei suoi ragazzi, che non perdono l'occasione di salutarlo quando lo incontrano per le vie del paese.
Ma, incredibile, ecco apparire Luca con Andrea, un altro ragazzo della squadra.
Simone ferma Luca e gli chiede:
"E' vero che hai detto a tuo papà che, se sarò ancora io l'allenatore, tu cambierai società?"
Luca, deciso: "Non ho mai detto una cosa simile."
"Grazie Luca, puoi andare" e rivolgendosi di nuovo ad Eleonora e a Stefano, il marito:
"Ero sicuro di Luca. Gli adulti ti fanno il sorrisino davanti alla faccia e poi ti pugnalano alle spalle. Invece i ragazzi sono sinceri: se hanno qualcosa contro di te, non ti salutano più e svicolano quando ti incontrano."
Con tanta amarezza nel cuore Simone prosegue il cammino con Elena.
 
Gli viene in mente anche un altro papà che, fatte certe affermazioni, in seguito giura e spergiura che non ha mai detto quelle cose.
 
"Esiste ancora la sincerità?" si chiede, spegnendo il televisore.