mercoledì 8 settembre 2021

DON CAMILLO. Disperata speranza

 


FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

Ricordando i profughi Afgani che cercano disperatamente di evadere dal loro paese in cerca di libertà e di dignità, braccati dai Talebani che vogliono trattenerli per sottometterli o giustiziarli.


Disperata speranza


Passando attraverso un'arida terra
ho provato la sete e paventato la morte;
sto per cadere, una mano mi afferra,
dolce mi scampa da triste sorte.

Attraverso una terra ben popolata
da uomini nati nella mia stagione
ho sete d'un acqua da sempre agognata,
sto evadendo da una triste prigione.

Stavolta ho paura dell'uomo che incontro
non è più la mano che mi afferra e disseta;
ha in mano un fucile, nel cuore lo scontro;
mi vuol impedire di raggiungere la meta.

Come bestia selvaggia vengo braccato
da chi ha bisogno della mia stessa acqua.
Basterebbe per tutti quel lago incantato;
sarebbe per tutti una festa di Pasqua.

Chi sei tu che io non lo sia,
che debba cercarti il permesso di vita
quasi fosse bontà e tua cortesia
se da te non mi viene brutalmente impedita?

Il tempo è redotto da pazze ingiunzioni
dettate da ciechi e assurdi rancori.
Vengono bloccati aeroporti e stazioni
per toglier speranza fin dagli arbori.

Altro non resta che fissarti nel volto
mentre punti il fucile dritto alla fronte:
il mio sguardo ti faccia riconoscere stolto
e associare alle tue le mie fragili impronte.

                                     don Camillo



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