mercoledì 19 agosto 2020

DON CAMILLO. Educare più che costruire recinti

 


FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

Educare più che costruire recinti

C'é una tendenza specialmente in questi tempi, a creare o inasprire leggi a protezione di volta in volta o della donna dai soprusi dell'uomo, o delle persone di colore a protezione da chi è bianco (che pure è un colore, per cui non capisco perché si definiscono "di colore" gli altri), o degli omosessuali a protezione dagli eterosessuali...
Faccio fatica a capire  il pullulare di leggi, quando ne basterebbe una sola, fatta osservare con rigore e determinazione: quella di rispettare la persona umana nella sua diversità fisiologica, psicologica, sessuale, politica, economica, culturale... Il rispetto della persona in tutte quelle sue manifestazioni che non siano a danno degli altri.
Su questa base, poi, si può aprire il confronto, non per sradicare la diversità dell'altro, ma per ricercare insieme quella verità che è valida per tutti e qualifica la vita di tutti, chiedendo a ognuno di riconoscere i suoi limiti e di rispettarli, e di godere delle sue possibilità.
Uno stato che moltiplica a dismisura le sue leggi, rivela di non essere in grado di educare, ne di promuovere e di incoraggiare processi di educazione, per cui moltiplica i recinti dentro i quali rinchiudere le persone, arrivando così, paradossalmente, a fossilizzare la discriminazione, e a correre il rischio di censurare quella libertà di pensiero e di dissenso che non ha niente a che fare con l'incitamento all'odio e alla violenza.
                                   
                                            don Camillo


Il giardino più bello

Non mi piace il giardino ben squadrato
tipo quello di fattura stile inglese
dove il prato è sempre tutto ben tagliato
e dove l'erba non riserva mai sorprese.

A me piace solo il prato variopinto
dove l'erba è da molteplici sementi
e i fiori d'ogni specie hanno vinto
il rigore degli schemi inclementi.

E' il giardino che rispecchia la natura
pura, semplice e di ricca fantasia,
che accoglie e non rifiuta per paura,
ma riserva per ognuno cortesia.

E' l'insieme dei diversi a render bello
il paese in cui vive tanta gente,
dove i saggio parla e ride col monello
e dove l'uomo dalla donna non dissente.

A me piace il giardino dove il nero
non è visto come razza da salvare,
ma soltanto come donna e uomo vero
insieme al bianco, al giallo e al rosso da amare.

C'è chi vuole fabbricare dei recinti
per ognuna delle specie disprezzare
perché pensano così, e son convinti,
che in tal modo sian ben valorizzate.

C'è di meglio dentro l'animo umano
se dall'inizio con saggezza è stimolato:
siam capaci di tenerci per la mano
e trasformare in fioriera ogni staccato.

                                     don Camillo

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