FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 19/04/19.
Articolo: "Lo sport di squadra è un antidepressivo" di GIULIA VILLORESI.
I bambini che praticano sport di squadra hanno un ippocampo più grande e una minore probabilità di sviluppare la depressione.
E' quanto emerge da uno studio dell'Università di Washington Saint Louis, condotto su un campione di oltre quattromila ragazzini tra i nove e gli undici anni.
L'ippocampo è un'area del cervello cruciale per la risposta allo stress e negli adulti che soffrono di depressione il suo volume appare ridotto. Il nuovo studio, appena pubblicato su Biological Psychiatry, suggerisce che la relazione tra quest'area e i disturbi depressivi sia già evidente nella preadolescenza, e mette in primo piano lo sport per la prevenzione della depressione infantile.
Infatti, come sottolinea Lisa Gorham, neuroscienziata e prima firma dello studio, "nei bambini non sembra esserci alcuna associazione tra un ippocampo più grande e il coinvolgimento in altre attività ricreative come la musica, o l'arte".
Emerge invece con chiarezza la correlazione tra salute mentale, sviluppo dell'ippocampo e sport di squadra. Ulteriori studi dovranno chiarire meglio questo legame. E fare luce su un altro aspetto ancora poco chiaro.
"Sebbene il legame tra un ippocampo più grande e l'attività sportiva riguardi sia i maschi che le femmine" dice Gorham "la riduzione dei sintomi depressivi è stata riscontrata solo nei maschi". Perché? Forse la depressione nelle bambine dipende da motivi diversi da quelli che la scatenano nei maschi o forse per loro i benefici dello sport emergono in un'età più avanzata.
Ma di quali benefici parliamo? Secondo gli autori, nell'attività di squadra c'è una combinazione che potrebbe risultare utile nella prevenzione o nel trattamento della depressione: quella tra il movimento fisico e senso di appartenenza, due sfere che rivestono un'importanza vitale nello sviluppo emotivo del bambino.
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