mercoledì 17 luglio 2019

GIOVANI E RAGAZZI. La prima sbornia è a 15 anni


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del  28/06/19.
Articolo: "Nelle folli notti d'estate la prima sbornia è a 15 anni" di MICHELA BOMPANI.


Più di un italiano su cinque consuma quotidianamente bevande alcoliche. Un'abitudine che può trasformarsi in abuso. Tanto che l'Istituto superiore di Sanità, nel 2017, ha censito 8,6 milioni di consumatori a rischio nel nostro Paese. Soprattutto uomini. Mentre le fasce di popolazione più esposte al pericolo di sviluppare patologie correlate all'alcol sono gli over 65 e i ragazzi intorno ai 16-17: la prima sbornia arriva intorno ai 15 anni. E l'estate, soprattutto per i giovani, complica le cose.
"Per gli adolescenti" spiega infatti Elena Cattelino, ordinario di Psicologia dello sviluppo e dell'educazione all'Università della Valle d'Aosta, "il consumo di alcol è legato a funzioni di condivisione, disinibizione, trasgressione, ed è per lo più relegato a uscite del fine settimana, feste o vacanze".
In generale, va per la maggiore il vino (48,1 per cento), seguito dalla birra (27,1), dai superalcolici (10,3) e dali aperitivi, amari e digestivi (5,5).
L'alcol diventa un mezzo per raggiungere diversi risultati, dall'essere accettati dai coetanei al dimenticare i problemi. Visto che i giovani bevono specialmente quando sono coinvolti in attività sociali e che il tempo libero a disposizione moltiplica le occasioni di incontro, la curva del rischio sale.
Secondo Cattelino, "è molto probabile che in estate si ecceda con gli alcolici, fino a conseguenze estreme come il coma etilico". Per evitarlo, "bisogna agire sulle finalità per cui si ricorre all'alcol. Permettiamo agli adolescenti di sentirsi parte di un gruppo, di sperimentarsi senza mettere a repentaglio la salute, se non la vita". Come? Innanzitutto, "più che impedire di bere, è importante insegnare a farlo in modo responsabile. Il consumo di alcolici in famiglia o in presenza di educatori, se moderato e legato a valori culturali, è una pratica che guida i ragazzi anche quando si ritrovano con i coetanei", dice la docente.
Ma bisogna pure offrire opportunità ricreative o formative per contrastare la noia e compensare la difficoltà a darsi dei limiti con un controllo più attento e capillare da parte dei genitori e degli adulti in generale.
Senza dimenticare che l'alcol condivide  gli stessi fattori di rischio con altre dipendenze, in primis quella della droga.

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