FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" dicembre 2018.
Articolo: "Meglio i nidi senza telecamere" di DANIELE NOVARA, pedagogista.
Il Parlamento vuole a tutti i costi approvare una legge che introduca la possibilità di collocare telecamere nei nidi e nelle scuole dell'infanzia per sorvegliare e fare arrestare le maestre che eventualmente maltrattano i bambini.
Che vantaggi hanno le famiglie nel mandare i propri figli in un centro educativo video sorvegliato?
Nessuno. Anzi. La qualità delle educatrici non può farla una telecamera che verifica soltanto i comportamenti e non la qualità della formazione pedagogica.
Non ha senso disporre un deterrente a valle. Ha senso che i genitori mandino i propri figli presso istituzioni educative sicure sul piano della professionalità del personale.
Viceversa, la collocazione delle telecamere conferma che gli stessi responsabili nutrono riserve riguardo le operatrici.
Da 0 a 6 anni i bambini sono all'apice della fragilità e della dipendenza dagli adulti. Hanno diritto a un accudimento educativo rispettoso e in grado di sviluppare tutte le loro risorse.
Così piccoli sembrano facili da gestire e chiunque si ritiene in grado di improvvisarsi tata, educatrice, baby sitter, assistente di comunità e quant'altro.
In realtà è il momento più importante della vita dove si forma più del 90 per cento della personalità e degli automatismi comportamentali. Essere educati dalle persone giuste fa la differenza, dando ai bambini la libertà di scoprire il mondo e vivere la loro vita.
Una cattiva scuola resta tale anche con le telecamere. Occorre battersi per una scuola migliore, con insegnanti preparati, piuttosto che aspettare al varco i loro eventuali errori.
Se un bambino viene maltrattato dalle maestre, ormai il danno è fatto. Meglio investire su una scuola di autentica qualità pedagogica piuttosto che su una scuola con le telecamere.
Che vantaggi hanno le famiglie nel mandare i propri figli in un centro educativo video sorvegliato?
Nessuno. Anzi. La qualità delle educatrici non può farla una telecamera che verifica soltanto i comportamenti e non la qualità della formazione pedagogica.
Non ha senso disporre un deterrente a valle. Ha senso che i genitori mandino i propri figli presso istituzioni educative sicure sul piano della professionalità del personale.
Viceversa, la collocazione delle telecamere conferma che gli stessi responsabili nutrono riserve riguardo le operatrici.
Da 0 a 6 anni i bambini sono all'apice della fragilità e della dipendenza dagli adulti. Hanno diritto a un accudimento educativo rispettoso e in grado di sviluppare tutte le loro risorse.
Così piccoli sembrano facili da gestire e chiunque si ritiene in grado di improvvisarsi tata, educatrice, baby sitter, assistente di comunità e quant'altro.
In realtà è il momento più importante della vita dove si forma più del 90 per cento della personalità e degli automatismi comportamentali. Essere educati dalle persone giuste fa la differenza, dando ai bambini la libertà di scoprire il mondo e vivere la loro vita.
Una cattiva scuola resta tale anche con le telecamere. Occorre battersi per una scuola migliore, con insegnanti preparati, piuttosto che aspettare al varco i loro eventuali errori.
Se un bambino viene maltrattato dalle maestre, ormai il danno è fatto. Meglio investire su una scuola di autentica qualità pedagogica piuttosto che su una scuola con le telecamere.
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.