giovedì 22 ottobre 2015

DON CAMILLO. Poverini...è giusto che si divertano



FONTE: avvisi settimanali della parrocchia di Cene.

Poverini...è giusto che si divertano
(...questi nostri tesori...)

Faccio due passi nel parco del Serio davanti al recinto degli animali sotto la canonica.
Arrivo alla spiaggetta ai bordi del Serio; la trovo disseminata di bottigliette di birra e di vino; di cartacce e avanzi di qualche festino...Raccolgo; pulisco e ripasso domani...Ancora uguale come ieri...
Sento notizie di adolescenti che perdono la vita nelle discoteche: sballo, extasy, intrugli di vario genere...
Adolescenti, ragazzotti alla ricerca di svago, unica divinità capace di soddisfarli...ansiosi di assorbire tutto quello che sta fuori dalle regole...
Adolescenti, ragazzotti facili vittime di chi con maestria sfrutta la loro psicologia inesperta e confusa.
E' un mercato troppo prezioso per chi fiuta l'odore dei soldi...
Bisogna caldeggiare la voglia di evasione.
E' un'alleata troppo preziosa per accettare di perderla in cambio di vite da salvare.
Se qualcuno crepa, peggio per lui; il mercato non si ferma lì. E' stato solo uno sprovveduto...
Non può fermarsi un giro milionario solo per questo... Solo un incidente di percorso; ma bisogna andare avanti...E' importante che gli adolescenti si divertano; passino in allegria questi loro anni...riempiendo le tasche di chi li "coccola". E' un'epidemia che dilaga; si fa pubblicità da se stessa senza nemmeno pagare i diritti di affissione.
E' una pubblicità per imitazione; per regole imposte dal gruppo; per gusto di trasgredire a regole imposte e mai assimilate...Una pubblicità capace di staccare le decisioni personali dal cervello e dal cuore...
Una cultura che viene protetta anche da chi la stigmatizza, perché alimenta il commercio, l'occupazione di chi trae profitto da tutto questo e non può che vezzeggiarlo.
Si crea un problema su come proteggere questi adolescenti senza distoglierli dalle "necessarie" evasioni...
Forse una soluzione potrebbe essere quella di togliere la parola "necessarie" e puntare di più su un'educazione all'essenziale, capace di far riscoprire ai ragazzi la gioia delle cose semplici: sarebbe economicamente meno costoso e umanamente più arricchente. E forse potrebbe essere più costruttivo evitare di etichettarli "tesori" e considerare di più ognuno di loro come un vero tesoro da rispettare nella sua identità, custodendolo dalle manipolazioni a partire da quanto è ancora nel seno materno fino alla piena affermazione della sua identità.

                                              D. Camillo 






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