giovedì 16 luglio 2015

RIFLESSIONI. La collera, il fuoco che c'è in me


FONTE: il mio piccolo raccoglitore




Siamo pieni del fuoco dell'amore di Dio. Questo fuoco è una centrale di energia che alimenta la nostra vitalità, la nostra gioia di vivere, le nostre passioni, come ad esempio la collera. La collera è un'espressione del nostro fuoco interiore. Come l'uragano, può distruggere, può annientarmi se la rivolgo contro di me.

Non devo rifiutare la mia collera, esprimerla violentemente o reprimerla brutalmente. Come dice Gesù, bisogna aspettare il tempo della messe per separare il buon grano dalla zizzania. La mia collera non è cattiva: è un sentimento fra gli altri. Non devo esprimerlo con durezza e senza discernimento, anche se penso che questo al momento mi darà sollievo. Prima di parlare, devo riflettere sul mio malcontento, comprenderne la causa. Ricorderò, ad esempio, che avevo dentro di me questo fuoco già da bambino; questo denota indubbiamente la mia capacità di agire concretamente  ed energicamente.

Mi riconcilio con le mie collere. Esse possiedono una forza che mi serve per avanzare. Se le rifiuto, bloccherò ogni slancio interiore e sarò senza desideri, senza energie, diventerò uno specialista delle espressioni che non lasciano scampo, del tipo: "A che serve la mia vita, a che serve tutto questo?". Quando mi compiaccio in questi atteggiamenti negativi, la depressione non è lontana.

Se mi sento in preda a una collera di cui non comprendo la causa, posso almeno trovare una valvola di sfogo, ad esempio, dare dei pugni a un sacco da pugile, gridare in una foresta, praticare lo sport, il canto o la danza, per non tenere tutto dentro e aggredire inutilmente le persone che mi circondano.

Del resto, per far sbollire la collera, una volta provata e individuata, posso cercare di risalire  alla sua origine ultima: una ferita, un bisogno d'amore. Allora imparerò a lasciarmi permeare e riempire in profondità dall'amore incondizionato di Dio, in un cuore a cuore con lui, e cercherò dei luoghi in cui poter ricevere la tenerezza, l'attenzione e l'ascolto di cui ho bisogno.






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