venerdì 17 dicembre 2021

I RACCONTI DI QUADRIFOGLIO. Il mio primo viaggio

 

Avevo sei anni quando ho fatto il mio primo viaggio e la meta è stata Venezia. Ma ora vi spiego nella mia semplicità come è andata.
Facevo la 1° elementare, allora ti facevano fare puntini e aste con qualche greca quasi tutto il giorno ed era anche noioso, se non fosse che ti preparavano anche alla 1° comunione raccontandoti la vita di Gesù e devo dire che la trovavo molto interessante, se non fosse che non capivo come potesse entrare dentro di me il corpo di Gesù attraverso una particola che noi bambini mangiavamo  gli scarti che le suore ci davano alla domenica pomeriggio a dottrina se rispondevamo correttamente alle domande e se recitavamo bene le preghiere.
Quindi io incominciavo ad avere dei problemi perché al pensiero che il corpo di Gesù entrasse dentro di me mi preoccupava moltissimo e mi vergognavo anche a dirlo.
Ma pochi giorni prima di fare la 1° comunione prendo coraggio e glielo chiedo alla nonna di come potesse avvenire questa cosa. Mia nonna ci pensa un po' e poi a modo suo mi spiega che entra in noi solo lo spirito e quindi, senza rendersi conto per quanto mi riguardava, peggiorò la situazione perché con tutte le storie macabre che si sentiva nelle sere quando faceva freddo dove le persone si riunivano nelle stalle per riscaldarsi e stare un po' in compagnia non si faceva che sentire di morti che ritornavano con lo spirito e quindi mi spaventavo moltissimo. 
Quando mia nonna mi spiegò che Gesù entrava dentro di me non con il corpo ma con lo spirito la paura divenne ancora più forte. Fatto stà che incominciai ad avere incubi durante la notte.
E il mattino che dovevo fare la 1° comunione avevo la febbre alta. Mi portarono in chiesa avvolta in una coperta e riportata subito dopo aver preso la particola. A casa e a letto. Il mio dispiacere fu anche quello di dover tornare a casa subito e non poter andare dalle suore che per tutti i bimbi avevano preparato una scodella di alluminio piena di latte col cacao e qualche biscotto fatto da loro.
Un mese dopo il parroco organizzò per tutti i bambini con un parente un viaggio a Venezia di un giorno. Grande gioia da parte di mia zia e quindi di riflesso ero contenta anch'io.
Non abituati a viaggiare per di più con il pulman arrivati a Venezia mi ricordo pochissimo perché stavo male anche sul traghetto. Ma piazza s. Marco mi rimase impressa con tutte le cupole baciate dal sole erano bellissime. E di notte me le sognai fatte con tante scodelle di alluminio fumanti di latte e cacao.
Ora vi saluto facendo a tutti auguri di buone feste e con tanta salute.
A presto con un altro viaggio.

                                      Quadrifoglio

                                  

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