martedì 6 luglio 2021

DON CAMILLO. Violenza in famiglia

 


FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

VIOLENZA IN FAMIGLIA

Tempo fa un'adolescente mi ha confidato un suo dramma. Ne sono rimasto scosso e ho sofferto con lei.
A distanza di tempo ho pensato che poteva essere utile far conoscere questa triste realtà, non per prurito di cronaca, ma per fornire spunti di riflessione a tutti coloro che provocano situazioni simili.
Ho chiamato quell'adolescente che ora è diventata mamma e le ho chiesto l'autorizzazione a parlare della sua esperienza, naturalmente senza fare riferimento a persone e a luoghi.
"Se quanto ho provato lo può servire a qualcuno - mi disse - parlane pure liberamente".
Era abituata a sentire papà e mamma discutere tra di loro. Lo facevano frequentemente e quasi su tutto. Per lei era una tortura ogni volta, e, per cercare di aggirarla usciva di casa e andava a gironzolare senza una meta precisa, soltanto per passare il tempo e aspettare che in casa le acque si calmassero.
Quel giorno, però, non fece in tempo ad andarsene, perché la discussione degenerò subito e vide papà picchiare la mamma e lei che cercava di proteggersi la testa con le mani.
La ragazza rimase talmente scioccata da non sentirsi capace di esprimere  una qualsiasi reazione. Si sentiva come fuori dal tempo e dallo spazio, come se quello che aveva visto non fosse realtà.
A mano a mano  che si rendeva conto che purtroppo quella era la realtà, si faceva sempre più spazio dentro di lei una voglia di ritorsione per colpire i suoi genitori, non con una aggressione diretta, ma facendo del male a se stessa, perché solo così li avrebbe fatti soffrire di più. Fuga da casa; autolesionismo; suicidio... erano pensieri che si accavallavano dentro di lei in forma puramente istintiva, sotto l'impeto di una crudele delusione. Tormentata da questi avvoltoi, si chiuse pian piano in un silenzio sempre più cupo, infastidita da tutto, soprattutto dalle parole mielose del papà e da quelle provocatorie della mamma.
Quando la ragazza mi confidò questo suo tormento, provammo a cercare insieme il perché di questa reazione così estrema davanti a quella scena di violenza.
Arrivammo alla conclusione che la causa scatenante era l'amore  che aveva sia per il papà che per la mamma: lei li portava tutte e due uniti nel suo DNA e nel profondo delle sue emozioni. La violenza alla quale aveva assistito, l'aveva lacerata dentro, come se fosse stata ripudiata o, peggio ancora, uccisa lei stessa. Tanto basta a due genitori per distruggere la vita che essi stessi hanno generato.

VIOLENZA IN FAMIGLIA

Ho visto il papà picchiare la mamma
e lei con le mani a proteggersi il volto.
Una vampa mi ha scosso come di fiamma,
e dentro pensieri che non voglio ne ascolto.

Però mi tormenta questa violenza
che piomba improvvisa nell'anima mia;
riduce a brandelli la mia appartenenza,
cancella ogni spunto di dolce poesia.

Mi chiudo in un triste e cupo silenzio;
mi crea disagio la luce del giorno,
ma pure aborrisco come amaro d'assenzio
la notte, le feste e gli amici che ho intorno.

"Perché non mi parli mio amato tesoro?"
Mi chiede papà vedendomi triste.
"Mi sembri una nota scappata dal coro"
mi rimbrotta la mamma che mi guarda e insiste.

Mi manca il coraggio del parlarvi sincero;
mi sento in me stessa divisa e straziata;
per questo divento per voi un mistero;
s'è inquinata la fonte che mi ha generata.

Non cerco e non voglio abbracci divisi,
un sole che illumina ma non mi riscalda.
Amo gli opposti che son condivisi:
attingo soltanto da quest'acqua di falda.

Scende il silenzio su questo mio dramma;
mi sento una foglia in balia del vento:
Non guardo al futuro ne penso a un programma;
Il colore del fiore lo trovo ormai spento.

                                       don Camillo


 



Nessun commento: