mercoledì 2 settembre 2020

RES PUBLICA. Protezione civile

 

FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 07/08/20.
Articolo: "Un Paese di  santi, poeti e volontari" di ANDREA GAIARDONI.


Gli italiani sono fatti così: di fronte a un'emergenza tirano sempre fuori la loro parte migliore.
Nei mesi appena trascorsi, durante la fase più acuta della pandemia, dell'improvviso lockdown, della paura, degli isolamenti obbligati, alla Protezione civile sono arrivate migliaia di richieste per entrare a far parte del corpo dei volontari.
Per mettersi a disposizione del prossimo, non soltanto a parole: ma rimboccandosi le maniche e andando a dare una mano laddove c'era più bisogno.
Il picco di domande si è registrato in provincia di Padova, una delle Regioni inizialmente più colpite dal virus: 300 richieste in tre mesi, a fronte di una media di 50 l'anno.
Ma l'aumento, nell'ordine medio  del 20 per cento, è stato registrato in tutte le Regioni coinvolte dall'emergenza: dalla Lombardia al Piemonte, dalla Liguria all'Emilia Romagna, dalla Toscana alle Marche.
Attenzione però è vietato andare allo sbaraglio. Per diventare volontari effettivi bisogna prima rivolgersi a una delle migliaia di associazioni collegate con la Protezione civile e superare un esame di abilitazione.
"Nei corsi base, da 16 o 30 ore, s'insegnano i fondamentali" spiega Dario Pasini presidente della Commissione territorio del volontariato di Protezione civile. "Vale a dire: etica del volontariato (disponibilità, altruismo, capacità di mettersi a disposizione di chi coordina l'intervento); preciso ruolo del volontario (ci sono attività che non si possono svolgere, come l'antincendio); abc della pratica (dalle nozioni di diritto a come si monta una tenda). Una volta abilitati si entra in una "riserva" a disposizione delle Regioni, che chiamano secondo le necessità". La Lombardia ha anche attivato corsi online.
Le associazioni riconosciute dalla Protezione civile sono migliaia (900 nella sola Lombardia), ma nell'elenco nazionale ce ne sono 39: dall'Agesci alla Federmoto, dalla Caritas agli ausiliari della Guardia Costiera. Un esercito di circa 300 mila volontari.
"Non siamo in carenza di organico" precisa Pasini. "E il lockdown ha aumentato la disponibilità di volontari. In questi mesi, oltre alle attività più visibili, come l'allestimento degli ospedali da campo, hanno svolto un lavoro straordinario a livello comunale, nei servizi sociali, nell'assistenza agli anziani isolati. E la loro preparazione, nel gestire questa emergenza, è stata fondamentale".




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