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SALUTE. Correre sembra semplice
FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 14/08/20.
Articolo: "Correre è così bello che crea dipendenza" di ALEX SARAGOSA.
Correre: sembra semplice, ma è frutto di una complicata interazione tra decine di muscoli che devono contrarsi a tempo, il sistema nervoso che ne orchestra l'azione e ci mantiene in equilibrio, cuore, polmoni e apparato digerente, fornitori dell'energia per alimentare il tutto.
Aiuta a districarsi in questa complessità Scienza della corsa (Gribaudo) del fisioterapista, e maratoneta, Chris Napier: un manuale con decine di disegni sull'architettura del corpo umano, oltre a grafici, tabelle e schede su allenamenti, dieta e infortuni, che accompagnano l'aspirante sportivo dalla corsetta della domenica fino alle maratone agonistiche.
"Correre rende più forti, e resistenti alle malattie. Anche a piccole dosi riduce il rischio di ipertensione, diabete, artrosi, malattie respiratorie, tumori, depressione, ansia e demenza senile" dice Napier.
Ma come fa la corsa a essere una simile panacea?
"Per milioni di anni i nostri antenati si sono mossi molto, per trovare cibo e sfuggire ai predatori: si calcola che ogni giorno camminassero o corressero per circa 25 chilometri" spiega Stefano Farioli Vecchioli, neurobiologo del Cnr. "Così il nostro Dna si è adattato, incorporando la corsa in ciò che ci serve per restare sani. E, visto che solo da poco tempo siamo diventati sedentari, l'aver smesso di muoversi danneggia la nostra salute".
La corsa migliorerebbe anche il nostro cervello.
"Abbiamo visto che in topi fatti correre regolarmente si contano più nuovi neuroni nell'ippocampo, l'area cerebrale deputata alla memoria" spiega ancora Farioli. "Colleghi giapponesi hanno poi confermato che anche nell'uomo gli individui più sportivi hanno un ippocampo più grande e migliore memoria.La chiave è il fattore di crescita neuronale Bdnf, prodotto dai muscoli per bruciare i grassi, che nel cervello stimola la nascita di nuovi neuroni. Se i muscoli restano inattivi, il livello del Bdnf scende e il cervello non riesce a mantenersi in condizioni ottimali".
E non c'è solo il Bdnf: i muscoli sotto sforzo producono anche serotonina e dopamina, neurotrasmettitori responsabili del benessere mentale.
"E' il modo con cui il nostro corpo ci premia quando facciamo attività utili alla sopravvivenza, come mangiare, fare sesso, appunto, correre".
Questo premio ha però un lato oscuro: anche di corsa si può diventare dipendenti, finendo per esagerare, danneggiando muscoli, ossa o legamenti.
"Per evitare di farsi male bisogna apprendere il tipo di movimenti e di allenamento graduale adatto a noi , e imparare a distinguere il dolore della fatica da quelli che ci avvertono di fermarci per non subire danni" spiega Napier. "Acquisire queste conoscenze è molto più importante che spendere cifre esagerate per scarpe da corsa hi-tech".
RES PUBLICA. Protezione civile