FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.
...PERCHE' IO HO SEMPRE RAGIONE!!!
Mi sembra che ci sia un'abitudine diffusa quando si discute in gruppi di tendenze culturali opposte: quella di demolire sempre, sistematicamente, ricorrendo anche all'ironia o alla squalifica umana e culturale dell'altro, le affermazioni o le scelte di chi è della linea di pensiero diversa.
L'intento, naturalmente, è quello di far prevalere il proprio pensiero con la convinzione che questo è un modo democratico di agire, chiamato libertà di pensiero e di espressione. In realtà questa è una versione subdola della dittatura.
La democrazia è tutta un'altra cosa, e soprattutto parte da tutt'altro presupposto che non è quello di far prevalere il proprio pensiero o la propria scelta, ma di far emergere il più possibile la Verità e individuare la scelta migliore.
In una discussione è necessario che ci sia spazio per il contradditorio che però non deve essere per forza a tutti i costi contro.
Io penso che il vero spirito democratico di una persona o di un gruppo si manifesti nella capacità di riconoscere e appoggiare il valore della proposta o della scelta della controparte quando obiettivamente lo merita.
Chi, invece, vede nell'altro sempre e solo sbagli, è segno che ha abbracciato l'autoritarismo. Con questo tipo di persone non si costruisce niente. Diventa inutile anche discutere, anzi, diventa dannoso perché non fanno altro che portare all'esasperazione. E se questo lo fanno lucidamente per costringere l'altro ad abbandonare il campo, allora diventa diabolico.
Il termine "democrazia" deriva dal greco: demos=popolo; cratos=potere, e si può tradurre così: "il potere al popolo" oppure "il potere del popolo".
Sono due traduzioni che hanno sfumature diverse e complementari che secondo me devono stare insieme.
La traduzione, perciò, parafrasando, suona così: "deve essere il popolo ad esercitare il potere, perché il popolo ha una capacità speciale: cioè, quella di avere una molteplicità di visioni che gli permettono di cogliere le infinite sfaccettature della Verità che solo nel confronto dialogante (e non nello scontro che tende ad escludere) si possono comporre.
L'impresa ciclopica per ogni democrazia (nella politica, nella vita sociale, economica, familiare, ecclesiale...) sta proprio in questa capacità di dialogo che ha alla sua base la Carità.
E qui si apre un altro capitolo, ma non ho carta sufficiente per scrivere...
don Camillo
Presunzione disgregante
C'era nel bosco un insetto,
viveva solenne e vistoso.
Aveva un sogno in cassetto,
era deciso e ambizioso.
Il suo ronzar s'imponeva
snobbando il vocio diverso,
e con ironia tendeva
ad esser lui l'universo.
Un altro gli faceva da sponda,
come lui di ugual taratura;
pensavano di render feconda
insieme la loro statura.
Ma in quel bosco non è che funziona
così la vita comune;
vi è infatti soltanto un'icona
che dal perfido orgoglio è immune.
E' Lui che ci insegna a cercare
nell'altro soltanto il valore,
perché solo chi impara ad amare
sa dare a quel bosco il colore.
don Camillo
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