mercoledì 11 settembre 2019

ALIMENTI. Gli insetti


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 09/08/19.
Articolo: "Le cavallette fanno bene. Più delle arance" di MARTINA SAPORITI.

Fanno parte della dieta di due miliardi di persone, ma in Occidente mangiare insetti rimane un  tabù.
Peccato, perché se allevassimo invertebrati al posto di bestiame risparmieremmo acqua e terra, oltre a ridurre le emissioni di gas serra.
E, se per convincere gli scettici non funziona far leva su gusto o istanze ecologiste, si può parlare anche di salute: pare che alcune specie siano ricche di antiossidanti, sostanze benefiche nemiche dei radicali liberi, molecole estremamente reattive che danneggiano le cellule contribuendo allo sviluppo dei tumori.
"Per la prima volta si segnalano gli insetti non per il loro basso impatto ecologico e per le caratteristiche nutrizionali bensì per le loro proprietà funzionali, cioè benefiche e protettive per l'organismo", ci spiega il professore di alimentazione e nutrizione umana Mauro Serafini.
Con i colleghi dell'Università di Teramo, ha studiato le proprietà antiossidanti di dodici insetti, una tarantola e uno scorpione commestibili confrontandole con quelle delle spremute d'arancia e dell'olio di oliva, due super-food ricchi di antiossidanti. I risultati, pubblicati su Frontiers of Nutrition, dicono che grilli (Acheta domesticus), cavallette (Calliptamus italicus) e bachi da seta (Bombyx mori) hanno proprietà antiossidanti pari a cinque volte quelle di una spremuta; bachi da seta (Bombyx mori) e cicale (Tanna japonensis) due volte quelle dell'olio. Anche il resto degli insetti se la cava bene.
Serve cautela però, nonostante i risultati promettenti: "I test sull'azione contro i radicali liberi eseguiti in vitro", in laboratorio, con "estratti" di animali essiccati e frullati, ci danno un'indicazione del potenziale intrinseco dell'antiossidante. Ma per capire la reale portata della sua azione bisogna fare uno studio sull'uomo".

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