mercoledì 7 agosto 2019

VIVERE INSIEME. Raccolta differenziata vera e di qualità


FONTE: "FAMIGLIA CRISTIANA" n° 29/2019.
Articolo: "Serve una differenziata vera e di qualità" di ANDREA GILARDONI, professore Università Bocconi.

Gestire bene i rifiuti è materia molto complessa: si articola in una serie di fasi, tutte interconnesse, dalla raccolta allo smaltimento-riciclo; se a monte o a valle c'è un problema, l'intero processo va in corto circuito e si cade nell'emergenza. Insomma , è necessaria una visione di medio-lungo termine, una governance  solida, non ideologica, radicata sulle reali situazioni socio-culturali ed economiche. Bisogna ricercare un equilibrio complessivo tra tutti gli anelli della catena avendo ben presente che possono esserci interessi più o meno leciti pronti e desiderosi di paralizzare il sistema.
Partiamo dalla fase iniziale: la raccolta. Perché il sistema del riciclo funzioni serve una differenziata di qualità, fatta con cura e rigore; se tra i rifiuti differenziati finiscono grandi quantità di sovvalli, cioè di rifiuti generici, il meccanismo si inceppa. Una differenziata di qualità è un obiettivo ambizioso, che richiede un grande lavoro culturale e di formazione della cittadinanza. Attualmente in Italia abbiamo casi di eccellenza, soprattutto al Nord (dove in alcune comunità medio-piccole si differenzia il 70% dei rifiuti), ma anche  situazioni di criticità, tra cui Roma e Napoli, ove, tra l'altro, vige un basso grado di trasparenza sulla vera qualità della differenziata.
C'è poi la questione del trattamento dei rifiuti non differenziati, tra cui i sovvalli, di cui è impossibile il riciclo; difficile che tali rifiuti siano inferiori al 35/40% di quelli prodotti. Due alternative: termovalorizzazione o discarica. Benché fortemente avversati (per ragioni spesso ideologiche e strumentali), oggi i termovalorizzatori garantiscono un alto livello di controllo delle emissioni e sono presenti anche in città dalla marcata sensibilità ambientale, come Copenaghen o Vienna. Chi li ritiene superati non fa i conti con la realtà. A Roma, dove ogni giorno si producono 4.600 tonnellate di rifiuti (dati 2016, non disponibili dati ufficiali più recenti) e dove una differenziata efficace ancora fatica a farsi strada, un paio di impianti di termovalorizzazione potrebbero, almeno in una fase transitoria, risolvere alcuni problemi, assorbendo un 30% dei rifiuti, quelli più complicati da gestire. Ora invece parte rilevante dei rifiuti viene caricata su camion e mandata a migliaia di chilometri per essere bruciata: se consideriamo le emissioni legate al trasporto questo turismo dei rifiuti ha costi ambientali molto alti!
Infine, di massimo rilievo è l'industria del riciclo anche nell'ottica dell'economia circolare. Ci si riferisce al complesso di tecnologie e impianti che permettono di realizzare un efficace ed economico recupero dei materiali. In Italia, a mero titolo di esempio, disponiamo di competenze nel riciclo dell'alluminio, della plastica, del legno, dell'elettronica, dei rifiuti organici. Qui investimenti produttivi, logica industriale, forti competenze tecnologiche e gestionali sono necessarie per un efficace sistema. Le utilities come A2A, Hera, Acea e Iren stanno puntando molto su queste attività, intrevvedendo anche significative fonti di reddito.
Oggi tutti abbiamo negli occhi le immagini drammatiche di Roma, ma ci sono anche città che, con investimenti a lungo termine, hanno saputo vincere. A Milano una svolta sul tema rifiuti ci fu già a metà anni '90, a seguito di un'emergenza. La città reagì con una sintonia straordinaria, che coinvolse anche le associazione di industriali, la Prefettura e l'intera società civile. Si acquistarono decine di migliaia di cassonetti per la raccolta porta a porta e si rivoluzionò il sistema logistico, anche con mezzi all'avanguardia. Ma soprattutto si puntò sulla comunicazione, proponendo una campagna ironicamente ispirata al Risorgimento con lo slogan "Cinque giornate per liberarsi dai rifiuti" si fece un lavoro capillare, rivolto ad ampi gruppi di cittadini tra cui, per esempio, i portieri degli immobili, fondamentali per una efficace differenziata. Nel tempo, l'impegno ha dato i suoi frutti.

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