FONTE: "FAMIGLIA CRISTIANA" n° 29/2019.
Articolo: "Se la deriva sessista parte dai politici" di MARIAPIA BONANATE.
L'Italia vive "una pericolosa deriva sessista, che arriva anche dalla politica, dai suoi esponenti più importanti".
Lo ha denunciato il sottosegretario dei Cinque Stelle, Vincenzo Spadafora, in un duro attacco a Matteo Salvini per "gli eccessi verbali" rivolti a Carola Rackete. I fatti accaduti in questi giorni lo fanno temere.
La capitana della Sea-Watch 3 ha depositato presso la Procura di Roma una querela contro il ministro dell'Interno nella quale si ipotizzano i reati di "diffamazione aggravata" e "istigazione a delinquere". Nella denuncia, citate le 22 "offese" - "sbruffoncella, fuorilegge, complice dei trafficanti, potenziale assassina, delinquente, criminale, pirata" - pronunciate da Salvini sulle sue pagine ufficiali di Facebook e Twitter.
"Se una persona è indicata come un'assassina in libertà, come una delinquente, come un personaggio da mettere all'indice, non si sa quali saranno le reazioni da parte di coloro che, seguendo queste indicazioni, possono adottare comportamenti gravi nei suoi confronti, anche aggressivi dell'incolumità fisica. Lo scatenamento del discorso dell'odio poi non si controlla più", ha spiegato Alessandro Gamberoni, il legale della Rackete. Parole che trovano conferma negli insulti e minacce che continuano sui social contro la capitana.
Attorno al mondo femminile tira in Italia una brutta aria. Le violenze contro le donne si moltiplicano, ogni tre giorni una donna viene ammazzata, mentre scriviamo un uomo ha ucciso a Savona l'ex moglie, durante una serata di karaoke, rischiando una strage. Negli ultimi diciotto anni le vittime sono state 3.100. Femminicidi che trovano terreno fertile in quella cultura maschilista che considera la donna proprietà dell'uomo su cui esercitare il potere del più forte, bersaglio da colpire quando non corrisponde alle proprie richieste.
Proprio per questo l'Italia ha bisogno di operatori di pace, di amore e di fraternità, a cominciare da coloro che governano. Non di seminatori di odio, di costruttori abili, quanto cinici, di una narrazione che punta sulle emozioni e rimuove la verità per ottenere consensi.
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