lunedì 16 dicembre 2013

COMUNE DI ZANDOBBIO. I giganti



Mi sto recando in posta e, passando sotto il pino più vicino al Municipio, sento una voce come fosse un alito di vento.
Mi guardo attorno e non vedo nessuno. Penso di aver sognato, ma di nuovo la voce si fa sentire:
"Viandante, ti prego ascoltami: sono il grande pino. Sono triste e voglio parlare con te."
"Dimmi, grande pino."
"Come ti chiami?"
"Tu non ricorderai, ma da ragazzo passavo sotto i tuoi grandi rami per andare al campo sportivo a giocare nella squadra del mitico Ignazio e mi chiamavano Toci."
"Non ricordo; ho visto tantissimi ragazzi nei  molti anni della mia vita."
"Ma dimmi, perché sei triste?"
"Tu sai che questa è la piazza principale del paese e molta gente si ferma a chiacchierare. Negli ultimi tempi sento discutere di me. Dicono che sono ingombrante e invadente e vogliono tagliarmi.
Fino a pochi anni fa ero l'orgoglio del paese e non dicevano che ero ingombrante e invadente.
Eppure, essendo molto vecchio, io cresco molto poco ogni anno."
"Non preoccuparti, grande pino. Nessuno avrà il coraggio di tagliarti.
Vedrai ancora tanti ragazzi prendere l'autobus per recarsi a scuola.
Sentirai ancora gli incitamenti dei tifosi zandobbiesi sulle tribune del vicino campo comunale.
Inoltre il sindaco è una donna e le donne sono più sensibili verso la natura. Non vorrà passare alla storia di Zandobbio come il nuovo Attila, che dove passa non cresceranno più alberi."
"Grazie, Toci, per le parole gentili. Mi hai rincuorato.
Quando passerai sotto di me, sarò felice di parlarti ancora."
"Ciao, grande pino. Lunga vita."